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16/12/2022 08:19:00

Processo a Norino Fratello, il teste La Rocca: "Comandava su tutto"

Al processo "brother" che vede imputato l’ex deputato regionale Norino Fratello, assieme ad altre 12 persone, ha risposto alle domande dei pm Sara Morri e Francesca Urbani, davanti al Tribunale di Trapani, presieduto da Daniela Troja, Lorenzo La Rocca, l’uomo a capo della quella cooperativa, “Letizia”.

"La cooperativa, si occupava -  ha risposto La Rocca -, di servizi che garantiva agli enti locali, gestendo anche dei centri di accoglienza per migranti".

Gli  altri imputati - Imputati assieme all'ex deputato sono sono Maria Adragna, Davide Amodeo, Gaetano Calvaruso, Cristina Coppola, Benedetto Costantino, Antonino D’Angelo, Sebastiano D’Angelo, Maria Fileccia, Salvatore Fratello, Baldassare Marchese, Patrizia Messina e Marisa Oliveri. Le accuse sono: estorsione, intralcio alla giustizia, bancarotta, intestazione fittizia di beni, riciclaggio, indebita percezione di fondi pubblici, truffa allo Stato, omesso versamento di contributi.

"Comandava tutto lui" -  Fratello è accusato di aver violato le prescrizioni previste per i condannati per mafia. Controllava in maniera occulta quattro coop sociali, Dimensione Uomo 2000, Letizia, Consorzio Servizi e Solidarietà, Benessere. “Ma comandava tutto lui”, ha detto La Rocca al quale toccò il destino di essere rimosso dal suo incarico per volere di Fratello e questo dopo un lungo periodo di presidente della coop. 

Le cooperative - “non c’era solo la Letizia ma anche Dimensione Uomo”, continuna  La Rocca,  ma anche i centri di accoglienza di Balata di Baida, Castellammmare, Campobello, Alcamo, Calatafimi, tra le sedi “occupate” quella dell’Ipab Regina Elena di Castellammare del Golfo. La Rocca ha raccontato dell’”occupazione” in poche ore del centro polivalente di Balata di Baida, “deciso con un incontro ad un bar di Castellammare presenti l’assessore Paradiso, l’avvocato Daniela Blunda, il consigliere comunale Foderà. In quel centro nella notte del 27 dicembre 2013 furono portati trenta migranti”. La testimonianza di La Rocca proseguirà il 23 febbraio.

 La Rocca con questo episodio si rese conto cosa c'era sotto: “Il segretario comunale di Castellammare, Magaddino, spesso protestava con me per come si facevano le cose, mi disse, qui si spartiscono tutto, ad occuparsi del centro polivalente e dei migranti fu messo Antonio Virgadamo, Fratello mi disse che così eravamo protetti. Fratello comandava io dovevo fare il soldato”.