Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
22/12/2022 07:00:00

Mafia, condannato a 16 anni il petrosileno Marco Buffa

Il 49enne petrosileno Marco Buffa è stato condannato a 16 anni di carcere, per associazione mafiosa, dal Tribunale di Marsala (presidente del collegio: Vito Marcello Saladino). La pena inflitta è stata più alta di quella invocata dallo stesso pubblico ministero.

E cioè il sostituto procuratore della Dda di Palermo Francesca Dessì, che aveva chiesto 14 anni. Buffa, difeso dall’avvocato Luisa Calamia, è stato, invece, assolto da altri due capi d’imputazione: danneggiamento ed estorsione. Il secondo reato, secondo l’accusa, l’avrebbe commesso in danno del Bar Fiocca di Marsala. Il processo, celebrato in abbreviato, è stato uno “stralcio” dell’ “Accardo Giuseppe + 12”, scaturito dall’operazione antimafia “Annozero” (blitz del 13 giugno 2019) che lo scorso 15 febbraio, sempre in Tribunale, a Marsala, è approdato nella sentenza di primo grado con la condanna di tutti gli imputati a complessivi 166 anni di carcere. L’inchiesta ha visto coinvolti presunti mafiosi, tra i quali anche due cognati di Matteo Messina Denaro (Gaspare Como e Rosario Allegra, quest’ultimo deceduto il 13 giugno 2019) e fiancheggiatori di Cosa Nostra. E in febbraio, la pena più severa, 25 anni di carcere, è stata inflitta proprio a Gaspare Como. Stessa pena anche per Dario Messina, ritenuto dagli inquirenti il nuovo reggente del mandamento mafioso di Mazara del Vallo. L’indagine è stata condotta dai carabinieri.

Lo scorso 6 settembre, con l’accusa di traffico di stupefacenti, Marco Buffa è stato arrestato nell’operazione antimafia “Hesperia”. E dalle indagini è emerso che in seno a Cosa Nostra gli è stato rimproverato di avere messo in giro la voce che Matteo Messina Denaro fosse morto. Accusa che lui rintuzzò con durezza nel corso di una telefonata, intercettata dai carabinieri, con un altro presunto affiliato mafioso. Adesso, la condanna a 16 anni di carcere. Una sentenza che l’avvocato Luisa Calamia, preannunciando il ricorso in appello, definisce “ingiusta”, affermando che “per il reato di mafia la Cassazione aveva disposto la scarcerazione di Buffa per mancanza di gravi indizi di colpevolezza”.