Metamorfosi. Prima delle vacanze natalizie si conosceva il sostantivo femminile soprattutto per il poema di Publio Ovidio Nasone e il racconto di Frank Kafka. Invece ci si imbatte in un docufilm di Giovanni Pellegrini che narra di un progetto dove il legno, su cui hanno viaggiato persone migranti, si trasforma in un violino all’interno del laboratorio di liuteria delle carceri di Opera, strumento di speranza che può propagandare attraverso la musica una cultura dell’accoglienza e dell’integrazione.
Il cortometraggio è impreziosito dalle musiche del Premio Oscar Nicola Piovani che ha espressamente per questo piano composto il brano con l'intento, riuscito, di far parte a pieno titolo tra i suoi colleghi, “il canto del legno”, pezzo eseguito dalla violinista Lara Celeghin e che è la colonna sonora del documentario.
Il progetto è promosso dalla Casa dello Spirito e delle Arti in collaborazione con Agenzia Dogane e Monopoli-ADM, Ministero degli Interni, Casa di Reclusione Milano – Opera. Toccante la testimonianza di un detenuto: "il legno dell'imbarcazione era ritenuto un rifiuto, come noi, questa iniziativa ha ridato vita ai natanti e a noi. Il violino ridà voce alle persone che non ce l'hanno fatta'".
In ossequio al pensiero di Cesare Beccaria, la pena deve rieducare e questo ne è un esempio notevole. Il primo esemplare, battezzato il "violino del mare" è stato portato dal Papa dalla Fondazione insieme a Piovani e Carlo Maria Perazzoli, violino principale dell'orchestra dell'Accademia Nazionale Santa Cecilia, che ha eseguito la composizione del maestro. Per il nuovo anno la Metamorfosi delle azioni e delle scelte, che tendano anche al bene collettivo.
Vittorio Alfieri