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30/12/2022 12:00:00

Natale di morte per gli uccelli rapaci stazionanti nella sciara di San Nicola di Mazara

La sciara costiera di S. Nicola di Mazara, inclusa nella Rete Ecologica Europea Natura 2000 sia come ZSC che come ZPS (data la sua importanza per il transito e per lo svernamento degli uccelli migratori del Paleartico occidentale compresi i cosiddetti rapaci), nonostante la protezione concessale, rimane ad alto rischio sia per la fauna sia per la flora. Contrariamente alle altre aree naturali protette siciliane, gli incendi qui iniziano a divampare sin dal mese d’aprile, la caccia viene praticata regolarmente, nonostante qui sia vietata, dato che il Calendario venatorio la esclude dalle ZPS in cui è permessa, i bocconi avvelenati non mancano nelle parti trasformate e coltivate ad ortaggi, la bonifica delle creste affioranti di roccia (spesso in assenza di VIncA), per fare largo agli oliveti o alle serre, è sempre in agguato (dopo gli incendi). Criticità veramente gravi, ma al peggio non c’è limite e il peggio, per gli uccelli migratori che si trovano a stazionare nella sciara della piana di S. Nicola di Mazara, è rappresentato probabilmente dall’elettrocuzione. Nella piana gli elettrodotti si incrociano, si susseguono a perdita d’occhio. Molti di essi non sono isolati e gli uccelli, anche se super protetti sulla carta, come i Ciconidi o come gli Accipitridi, spesso, troppe volte vi lasciano le penne, rimanendo, appunto, folgorati. Il rinvenimento di uccelli morti alla base dei pali degli elettrodotti si è reso più frequente intorno al 2010, proprio quando è stata sostituita la vecchia linea elettrica di c/da Campana Misiddi (tra Mazara del Vallo e Campobello di Mazara). Il 20/8/2010 sono state rinvenute stecchite, proprio alla base della palificazione della nuova linea elettrica, ben tre cicogne bianche. Evenienza che ha indotto alla ricerca mirata di uccelli lungo gli elettrodotti e, in effetti, sono state individuate carcasse di gheppi, di poiane, di barbagianni, di assiolo e di allocco. E’ capitato pure il fenicottero con l’ala compromessa, ma il rilevamento più inquietante si è registrato l’11/10/2015, quando, sempre in uno degli elettrodotti di Campana Misiddi, sono state contate diciotto cicogne bianche, morte nei pressi dei pali della linea elettrica. Da allora non si è fatto più caso alle morti per folgorazione, fino a quando la piana di S. Nicola, data la sua posizione geografica tra l’Europa e l’Africa, è stata prescelta per seguire il volo degli uccelli migratori attraverso il rilevamento satellitare (GPS). Il 4/11/2022, dal Centro Rapaci Minacciati di Rocchette di Fazio, provincia di Grosseto, è pervenuta comunicazione secondo cui un nibbio bruno, munito di GPS, giaceva morto alla base di un palo di luce elettrica della piana di S. Nicola di Mazara. Identificato il punto, oltre al nibbio oggetto di monitoraggio, ne è stato rinvenuto un altro privo di GPS. Il giorno di Natale appena trascorso, ancora il CERM di Rocchette di Fazio ha comunicato che il GPS del noto capovaccaio femmina, presente in zona dal mese di ottobre, mandava segnale fisso dalla sciara di S. Nicola in cui c’è un elettrodotto molto rischioso. Sul posto, proprio alla base di un palo è stato rinvenuto il povero uccello, morto. Possibile che ENEL, TERNA (sta realizzando l’elettrodotto Europa – Africa che passerà proprio per Campobello di Mazara), avvisati dallo stesso CERM e da naturalisti locali non corrano ancora ai ripari?

Enzo Sciabica Ass.ne Pro Capo Feto – Federazione Nazionale Pro Natura.