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02/01/2023 17:05:00

L'eredità di Ratzinger e Pelè

L'eredità del Papa emerito Ratzinger e Pelè. Gli ultimi giorni dell'anno scorso sono stati funestati dalla morte dei due personaggi citati consegnati alla storia mondiale. Non volendo essere blasfemi, Edson Arantes do Nascimento quantunque non lo amasse e non lo avesse scelto è conosciuto anche fuori dal sistema solare con il nome tramite il quale ha predicato il verbo del calcio da Papa Laico, esattamente Pelè.

Ad una nazione bagnata dall'oceano Atlantico e separata dal Pacifico solo dal Perù, ha donato gioia assoluta e continua a farlo tutt'oggi che conta più di duecento milioni di anime. Proseguendo nella metafora, il cattolicesimo è il Brasile, quindi in maggioranza, il cristianesimo è il calcio, dunque in minoranza. Pelè ha professato per tutti e regalato il Santo Graal della pelota, la coppa del mondo Jules Rimet ai verdeoro. Il tedesco, uomo più di pensiero che di azione, eletto al soglio pontificio dopo il papato più pragmatico e con una missione ben precisa, sconfiggere il comunismo di Wojtyila, aveva posizioni più ortodosse. Affermato professore di teologia, partecipò al Concilio Vaticano II, durante il pontificato di Giovanni Paolo II fu tra i suoi più stretti collaboratori, essendo stato chiamato a reggere la Congregazione per la dottrina della fede dal 1981 al 2005.

Divenuto Benedetto XVI°, fu fautore del dialogo tra religioni, ma consapevole che uno dei centri di potere più forte in Vaticano è lo IOR, tentò una gestione della banca di Dio più trasparente, il cui controllo è appetito da sempre dei gesuiti e Opus Dei. A conferma delle lotte intestine le dimissioni indotte dalla sfiducia del Consiglio di sovrintendenza da presidente dell'istituto di Ettore Gotti Tedeschi dal teutonico voluto alla sua guida, con lo scandalo Vatileaks imperante e suscitò attenzione il fatto che l'arresto del colpevole si sia verificato il giorno stesso dell'addio del banchiere, il vescovo di Roma abdicò. Adesso ci prova Bergoglio. Due eredità agli antipodi ma legate da una fede, proseliti e una visione.

Vittorio Alfieri