Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha incontrato il ministro Affari regionali e Autonomie, Roberto Calderoli, per parlare di autonomia differenziata: “Un incontro costruttivo, sereno e di grande cordialità – sottolinea il governatore Schifani – che mi dispiace si sia tenuto solo ora a causa del ritardo nell’insediamento della giunta”. Il ministro ha annunciato poi che dal primo gennaio si è insediata un’apposita Cabina di regia che entro un anno dovrà arrivare alla definizione dei Lep, dei costi e dei fabbisogni standard per poter dare attuazione agli articoli 116 e 117 della Carta Costituzionale.
Identità di vedute, tra Schifani e Calderoli, anche sulla modifica della Legge Delrio che ha cancellato le Province: “Bisogna ritornare – evidenzia il presidente della Regione - all’elezione diretta dei presidenti e dei consigli provinciali, ridando la parola ai cittadini, ma nel contempo definendo funzioni e risorse per gli ex enti intermedi”.
Anche gli assessori e i deputati regionali della Lega si dicono soddisfatti dell’incontro: “Con il ministro Roberto Calderoli il confronto sull’Autonomia differenziata è serrato e come deputati della Lega saremo attenti affinché il percorso del progetto di riforma trovi sempre la condivisione del governo e del Parlamento siciliano. Non ci spaventa l’innovazione anche perché rimaniamo convinti che la nostra Regione, già dotata di autonomia speciale e statutaria, potrà solo accrescere le competenze in diverse materie oggi di natura concorrente ed ottenere maggiori risorse per la gestione dei servizi secondo i canoni dei livelli essenziali delle prestazioni. A Roberto Calderoli, che oggi ha incontrato il governo Schifani, abbiamo ribadito come sia necessario dare attuazione anche alla riforma costituzionale che ha sancito il principio dell’insularità con gli svantaggi derivanti da essa. Abbiamo trovato un interlocutore preparato ed attento alle nostre istanze. Infine abbiamo affrontato anche il tema del ripristino dell’elezione diretta nei Liberi Consorzi e nelle Città Metropolitane siciliane, ribadendo come la Regione sulle autonomie locali e le leggi elettorali abbia potestà normativa esclusiva, tanto che già nel 1992 come prima regione italiana introdusse l’elezione diretta del Sindaco”.
Contrario a questo modo di reperire l’autonomia differenziata è il Parlamentare nazionale di Italia Viva, Davide Faraone: “Il Presidente della Regione Siciliana, Renato Schifan, e il Ministro Roberto Calderoli sono due ex colleghi Senatori, che ho avuto il piacere di conoscere bene nella passata legislatura in Senato.
Sono contento che oggi abbiano potuto confrontarsi sui temi istituzionali più importanti che riguardano la Sicilia, spero che al di là dei comunicati formali, il Presidente Schifani abbia detto chiaramente al Ministro che la proposta di autonomia differenziata, ad oggi in discussione, è inaccettabile e penalizza la nostra Isola ed il Sud. Nessuna paura e nessun problema sull’ “autonomia”, tantissime problematicità sul “differenziata”.
Il dubbio sollevato da molti è che l’autonomia differenziata crei un ulteriore gap tra Nord e Sud, specie in alcuni settori come la Scuola e la Sanità. Luca Bianchi, direttore della Svimez, osserva come la riforma Calderoli non prenda in considerazione come ridurre i divari: “Al di là del dibattito su chi riceve più risorse pubbliche, in settori come sanità, scuola e infrastrutture che riguardano il cuore della vita dei cittadini e i loro diritti di cittadinanza, non c’è dato che possa smentire la differenza di spesa dello Stato. La verità è che non c’è alcun dibattito pubblico, men che meno nei partiti di governo, su come garantire un minimo di riavvicinamento tra le aree del Paese, non solo sull’asse Nord-Sud ma anche su quello città-periferia, città-aree interne”.
Per fare un esempio pratico basta leggere i dati e i numeri: in Veneto il 48% degli studenti non ha una palestra nell’istituto che frequenta, in Sicilia oltre l’80%. La spesa procapite del Comune di Milano per i servizi aggiuntivi nella scuola primaria, quindi mense e trasporti per esempio, è di 34 euro, a Palermo non arriva a 10 euro.
Il Sud ha enormi difficoltà e 53 sindaci si sono rivolti al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per intervenire sull’autonomia differenziata.