C’è una panchina rossa in più a Trapani, un richiamo alla lotta contro la violenza di genere. È posizionata nello slargo sul lungomare Dante Alighieri (incrocio con via Nino Bixio) e guarda verso il mare in segno di speranza nel futuro. Un gesto concreto del Rotary Club Trapani Birgi Mozia, presieduto da Salvina Di Vincenzo, pensato in occasione del 18° anniversario dell'inclusione di questo club nella Rotary International. L'inaugurazione si è tenuta lo scorso venerdì 20 gennaio 2023.
ROTARY CLUB TRAPANI BIRGI MOZIA RAFFORZA IL LEGAME CON IL TERRITORIO
In questi primi venti giorni del 2023 si contano già quattro femminicidi, mentre l’ultima stima ufficiale di violenza di genere risale al 25 novembre 2022, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne e la stime è di 104 vittime. Numero già purtroppo ampiamente superato.
Il Rotary Club Trapani Birgi Mozia impegnato sul territorio da sempre, ha dedicato due anni alla realizzazione del progetto che ha inteso installare la panchina rossa nello stesso slargo dove poggia il monumento marmoreo dedicato a tutte le vittime della mafia, inaugurato il 18 febbraio 2006 dall’allora Presidente, PHF Ignazio Aversa,.
Un luogo dunque dove riflettere e aprirsi all’impegno civico e sociale, non solo nelle ricorrenze ma soprattutto nella quotidianità.
LA TARGA DEL ROTARY: IL CORAGGIO DI DIRE NO
Neppure il maltempo ha fermato l’inaugurazione della panchina rossa, come ha subito evidenziato Salvina Di Vincenzo, presidente del Rotary Club Trapani Birgi Mozia. «C’è una frase che ho voluto riportare nella targa a fianco della panchina rossa “Io non sono proprietà di nessuno. L'onore lo perde chi le fa certe cose non chi le subisce”. Questa frase di Franca Viola, la prima donna italiana a rifiutare pubblicamente il matrimonio riparatore, parla di diritto di scelta, di libertà, e tutela alla vita. Il Rotary Club Trapani Birgi Mozia vuole così rafforzare il legame con il territorio impegnandosi con iniziative concrete, come questa, facendo rete con le altre associazioni e con le scuole.
Questa panchina ci ricorda che c'è sempre una via di salvezza. Non a caso sulla targa c'è un numero 1522 anti violenza e stalking, che restituisce un aiuto vero e concreto a tutte le donne vittime di azioni di abuso».
«Questo luogo è stato scelto per il significato di volgersi verso l’orizzonte, l’orizzonte nuovo. – ha aggiunto nel suo intervento Prof Giovanni Emanuele Curatolo - La panchina oggi è una iniziativa ispirata al progetto che Ignazio Aversa volle realizzare in questo slargo con il monumento contro la mafia. Oggi è un momento molto importante per testimoniare questo ricordo. Questo messaggio rimarrà a Trapani come messaggio di libertà di pensiero e libertà di azioni che questa terra ha bisogno di realizzare».
IL SINDACO DI TRAPANI: QUI NON SIAMO STRUZZI, QUI DENUNCIAMO
Nonostante l’agenda fitta di impegni e la pioggia battente, non ha voluto mancare all’inaugurazione rotariana neppure il Sindaco della città di Trapani, Giacomo Tranchida.
«Io credo che queste siano giornate bellissime per la Sicilia, per la provincia di Trapani e per il resto d’Italia. L’arresto di Matteo Messina Denaro, l’ultimo stragista mafioso, deve farci guardare il sole anche quando questo sole non spunta. A maggior ragione perché come club Rotary, in passato avete dedicato qui un’opera, un monumento che va in questa direzione.
La panchina in questa piazza, nello slargo sul lungomare Dante Alihieri, posa davanti a un monumento marmoreo, voluto sempre dal Rotary Club di Trapani Birgi Mozia, in onore di tutte le vittime della mafia.
Non può non venire in mente, la giornata del “Non ti scordar di me” che ricorda la strage di Pizzolungo, con la morte di Giuseppe Salvatore e Barbara, nostri concittadini. Nostri, di tutti noi, a prescindere che stavano a 150 metri dal confine di Erice o 150 metri dal confine di Trapani. Il prossimo 31 di marzo, l’aula consiliare di Trapani verrà dedicata proprio alle vittime di mafia, a messaggio e monito di tutti e di quelli che verranno nel governo della città di Trapani. Credo che sia un messaggio positivo per questa nostra città.
Noi non vogliamo fare gli struzzi, noi non vogliamo nascondere la testa sotto la sabbia, non disconosciamo anzi lo denunciamo il sistema criminale mafioso che condiziono le politiche di sviluppo di questo territorio.
Teniamo sempre a mente che la storia della provincia di Trapani racconta anche di chi si è speso e continua a spendersi per questo territorio. Così come si è speso oggi il club Rotary in questo slargo, lanciando un messaggio contro tutte le violenze nei confronti dei soggetti più deboli come bambini, anziani, persone in difficoltà, donne,che spesso e volentieri sono soccombenti.»
1522: LA CO.TU. Le.Vi E’ ATTIVA 24H SU 24 MA NON C’E’ UN CENTRO DI ACCOGLIENZA A TRAPANI
Nel suo intervento Aurora Ranno, presidente dell’Organizzazione di volontariato contro tutte le violenze Co.Tu. Le. Vi. non manca di rimarcare quanto la panchina rossa voluta dal Rotary club Trapani Birgi Mozia sia veramente un forte segnale per tutti, sia per gli autoctoni che per i turisti. Uscire dal bar e sedersi lì, che sia una persona o una coppia sana o una famiglia, è “un segnale forte e importante d’amore”. Non manca poi di aggiungere:
«Ho sentito che avete messo anche il numero 1522 che a Trapani e per tutta la Sicilia, lo gestisce la CO.TU.Le.vi. E porto sempre con me il telefono per rispondere h24, rispondo a tutte le ore anche festivi. C’è un protocollo di intesa con le strutture per risolvere a tutte le ore questo tipo di situazioni. Quindi l’elenco delle strutture le ho nel telefonino. Non serve altro che il referto ospedaliero e la denuncia dei Carabinieri o della Polizia di Stato, e la carta di identità. La persona viene invitata in un luogo concordato e si fa una staffetta per portarla a riparo in una struttura. Parliamo di donne con bambini di 3 anni o ancora più piccoli, è una piccola famigliola che deve essere messa a riparo immediatamente. Arrivano a Catania, a Siracusa, ad Agrigento. Parlo con il Capitano di turno portando la signora il più lontano possibile. Quindi da Trapani vanno fuori, mentre quelli di fuori dovrebbero venire qua. Però a Trapani una struttura non ce l’abbiamo. Quindi mi appello alle autorità perché dobbiamo cercare di fare una struttura a Trapani ».
NO ALLA VIOLENZA CON LA FORMAZIONE E L’INFORMAZIONE NELLA SCUOLA
Francesca Tripoli coordinatrice delle classi di management sportivo dell’IIS S.Calvino-GB Amico ha presieduto con una rappresentanza scolastica. «Lo sport è un ambiente che viene definito come sano per principio, ma in questo periodo si è macchiato di fatti incresciosi come quelli accaduti alle farfalle della ginnastica ritmica. Episodi di violenze fisiche e psicologiche nello sport negli ultimi anni si sono moltiplicati, ma anche le denunce. Un corpo ferito parla ma è la violenza psicologica quella più subdola perché invisibile.
C'è una grossa difficoltà nel riconoscere questo genere di violenza, che viene di solito inferta attraverso offese umiliazioni, comportamenti atti a svalutare l’altro.
I ragazzi qui presenti in rappresentanza delle classi in management dello sport dell’IIS S. Calvino sono i nostri futuri dirigenti sportivi informati e sensibilizzati al fenomeno perché è importante che i dirigenti sportivi vigilino presso le proprie società ed associazioni. In modo da tutelare i propri atleti. Attraverso lo sforzo di tutti si può cambiare perché questo non è lo sport che vogliamo».
Anna Restivo