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23/01/2023 11:26:00

Quando Messina Denaro rassicurava i suoi: "Sono qui..." 

 Come ha fatto Matteo Messina Denaro a restare praticamente invisibile per trent'anni, nonostante la latitanza e il fatto di essere il più ricercato in Italia e tra i più ricercati d'Europa? A una settimana dall'arresto del superboss della mafia che sembrava inafferrabile, nuovi particolari emergono dalle indagini più recenti contro la mafia, comprese le intercettazioni tra gli esponenti di Cosa Nostra e i pizzini con cui 'Diabolik' comunicava con l'esterno.

Il Corriere della Sera pubblica oggi alcuni stralci di intercettazioni in cui si comprende bene il clima che si respirava nella zona di Castelvetrano, feudo del boss, dove continuava a comandare 'iddu', e in cui anche azzardare che Messina Denaro fosse morto poteva portare a pericoli seri. In un'intercettazione tra Piero Di Natale, uno dei principali affiliati del clan di Franco Luppino (luogotenente del boss), e Marco Buffa, cinquantenne inquisito per mafia e droga, Di Natale accusa Buffa di aver messo in giro voci su un presunto decesso del 'padrino'. "Non parlare di questo fatto, perché già la notizia gli è arrivata...", dice. E Buffa reagisce male: "Non accusate a me perché vi vengo ad ammazzare tutti, io a te l'ho detto, ti ho detto 'Secondo me è così'. Finisce a coltellate, non diciamo minchiate". Di Natale a quel punto, dopo averne parlato con Luppino, gli consiglia di chiedere scusa, confermando che il boss era invece vivo e vegeto.

 

Le voci sulla salute del boss si rincorrevano già da mesi: d'altronde nel novembre 2020 Messina Denaro si era operato per il tumore al colon all'ospedale Abele Ajello di Mazara del Vallo, con la falsa identità di Andrea Bonafede, e subito dopo era andato a vivere a Campobello di Mazara. Da qui continuava a comandare, e nei pizzini era molto chiaro: In uno degli ultimi - diceva Di Natale intercettato - gli ha detto salutami a Sandrone e digli che io sono qua come prima, anzi più di prima".

E ancora: "A questo l'ho messo qua, a questo l'ho messo da questa parte, tu se hai bisogno ti puoi rivolgere a questo, tu con questo se hai bisogno rivolgiti a questo... Io stavo svenendo per la serie di nomi che ci sono stati". Il capomafia dunque impartiva ordini e distribuiva incarichi, assolutamente indisturbato e invisibile nella sua nuova identità rubata, con cui andava al bar o a comprare l'auto in contanti al concessionario. Pochi mesi fa, a settembre, un nuovo blitz della Procura aveva decapitato i clan, con lo stesso Luppino che era finito in carcere: gli inquirenti hanno continuato a cercare il boss, e alla fine lo hanno trovato.