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31/01/2023 06:00:00

L'Odissea di Muti e Quartullo a Marsala. Tutto molto bello, nell'attesa che accada qualcosa ... 

  Il teatro è il luogo della conoscenza emotiva condivisa:

Il corpo a corpo con lo spettatore fa del teatro un’esperienza unica e irripetibile. Il campo magnetico prodotto dall’incontro tra il corpo degli spettatori e quello dell’attore può determinare, a patto che in scena accada realmente qualcosa, un cortocircuito che non ha uguali dal punto di vista delle emozioni e della conoscenza...

a dirlo è Fabrizio Gifuni, i suoi reading teatrali stanno incantando il pubblico da molti anni. Una formula ormai ben collaudata, quella del reading, audace, rischiosa per un attore o attrice che sceglie di adottarla per il proprio spettacolo. Si seleziona un autore, un testo, in alcuni casi la lettura è fedele all'opera, in altri se ne scrive un adattamento teatrale. In entrambe i casi ciò che si restituisce al pubblico è una interpretazione personale mossa dalle risonanze condivise tra i personaggi e l'interprete. I movimenti di scena possono essere minimali, come la scenografia delegata piuttosto alle musiche rigorosamente dal vivo.

Nello spettacolo andato in scena domenica pomeriggio al teatro Impero di Marsala: Penelope mia moglie, vi erano tutti questi elementi. Ciò che è mancato invece, a mio dire, è stato quel... a patto che in scena accada realmente qualcosa. Ma il problema potrebbe essere solo mio. Sì, perché di questo spettacolo con Ornella Muti e Pino Quartullo leggo recensioni entusiastiche: divertente e coinvolgente; presenza scenica raffinata... Ornella Muti è una donna molto affascinante, deve anche aver lavorato molto sulla sua voce, ma un reading è quasi solo voce, e deve essere capace di trasportare lo spettatore dentro l'anima del personaggio, farlo sobbalzare dalla poltrona quando il testo lo richiede. La storia artistica di Ornella Muti può vantare collaborazioni di rilievo con grandi registi italiani e stranieri, sui set cinematografici è stata molto richiesta e apprezzata.

Pino Quartullo ha una formazione teatrale di tutto rispetto, e non è nuovo alla formula dei reading, cionondimeno nella veste, o meglio voce, di Odisseo, a mio dire, non è stato convincente. Praticamente monocorde fino quasi alla fine, ossia quando si è arrabbiato davvero con Penelope.

Straordinario il musicista Oscar Bonelli, le sue coreografie musicali composte dal vivo con l'arpa birmana, il sitàr, il flauto... hanno avvolto ogni cosa, e si capisce il perché della sua posizione centrale sul palco. Costumi di ricercata fattura quelli indossati da Penelope, diversi cambi e persino una passerella per ricordare al pubblico che in scena c'era colei che nel 1994 la rivista Class definì: la donna più bella del mondo.

Sulla vicenda coniugale dei due personaggi mitologici si è scritto molto, Penelope oggi sarebbe ben più determinata nel chiedere spiegazioni al marito rispetto alla sua prolungata assenza dal tanto decantanto talamo nuziale, difficilmente gli concederebbe la possibilità di essere lui geloso e dubbioso sul comportamente da lei tenuto durante gli anni della sua assenza, e gli uomini contemporanei se ne guarderebbero bene dal provocare una donna fino a questo punto. Ma il mito se ne frega della modernità, non la teme perché sa di assolvere a un compito inestirpabile nella formazione degli uomini.

Grande partecipazione di pubblico al teatro Impero di Marsala anche per questo spettacolo inserito nella rassegna teatrale: Lo Stagnone – scene di uno spettacolo, un testo che si ispira liberamente al romanzo di Luigi Malerba Itaca per sempre. L'adattamento è stato curato da Margherita Gina Romaniello.

Katia Regina

P.S.: A proposito di riletture esilaranti dell'Odissea, questa è la mia proposta: