Roberta Schillaci (M5S) e Marco Intravaia (FdI), dopo la visita giovedì scorso a Castelvetrano con la Commissione antimafia regionale, hanno messo l’accento sull’impegno delle istituzioni a non lasciare spazio alla criminalità e sulla vicinanza alla comunità che vuole voltare pagina.
La Schillaci ha anche sottolineato come “a favorire criminalità e corruzione è sempre lo stesso rapporto malato tra colletti bianchi, imprenditoria, istituzioni e massoneria. Per questa ragione è necessario che Prefetture, come quella di Trapani, possano disporre degli elenchi dei soggetti appartenenti a logge massoniche”. La politica invece “deve lavorare affinché i cittadini abbiano un vantaggio nel denunciare, dando loro strumenti validi di supporto a chi denuncia. Altrimenti chi denuncia viene abbandonato due volte, anche dallo Stato”.
Le autorità locali possono contare sulla Commissione “quale interlocutore pronto a recepire le istanze di una comunità che, messo a dura prova dalla lunga latitanza di Matteo Messina Denaro, dalla rete di connivenze che hanno strangolato l’economia e minato la sicurezza dei cittadini vuole voltare pagina – ha aggiunto Intravaia - e non legare il proprio nome alla mafia e alla latitanza dell’ultimo boss di Cosa Nostra”.