E' stata approvata la manovra finanziaria della Sicilia all'Ars, manovra che verrà ricordata per il rivolo di spese che ha fatto felice maggioranza ed opposizione, che poi sono andati a braccetto anche su un'altra circostanza: l'aumento del già ricco stipendio dei deputati, per 10mila euro l'anno ... Dopo molte polemiche, ieri l'aumento è stato confermato con voto segreto. Nessuno ci ha voluto mettere la faccia. L’Assemblea regionale ha respinto, con voto segreto, l'emendamento che prevedeva l’abrogazione della norma della legge che nel 2014 aveva introdotto l’automatismo della rivalutazione delle indennità al costo della vita.
SCHIFANI. «Dopo oltre dieci anni, la Regione può contare su una manovra finanziaria operativa già ai primi giorni mese del febbraio. Un primo grande traguardo che rappresenta un cambiamento della linea di tendenza nel rispetto dei tempi procedurali: un fatto di sostanza e non solo di forma. Uno strumento contabile esecutivo, infatti, consente all’amministrazione regionale di potere lavorare con serenità senza dover fare ricorso all’utilizzo dei dodicesimi, a causa dell’esercizio provvisorio. Nel pomeriggio, inoltre, la giunta approverà il bilancio consolidato 2021 che consentirà di liberare ulteriori risorse a favore dei cittadini». Lo dichiara il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, commentando l’approvazione da parte dell’Ars, all’alba di oggi, della legge di Bilancio e di quella di Stabilità. «Una manovra finanziaria – aggiunge Schifani – che guarda al sociale, alla tenuta dei conti, alla crescita e allo sviluppo dell’Isola. Una legge di Stabilità nella quale abbiamo previsto risorse per i danni dovuti alle calamità naturali, per gli indigenti e per numerose categorie di lavoratori. È, comunque, solo un primo passo di un percorso che proseguirà nei prossimi cinque anni». «Voglio ringraziare, per il lavoro certosino e di sintesi fatto in pochissimo tempo - prosegue il governatore - l’assessore all’Economia Marco Falcone, il presidente Dario Daidone e tutti i componenti della commissione Bilancio. Un apprezzamento, inoltre, voglio rivolgerlo anche al presidente dell’Ars Gaetano Galvagno per l’oculata e garantista gestione dell’Aula e a tutte le forze politiche, di maggioranza e di opposizione, che con senso di responsabilità hanno approvato una manovra nei termini temporali che ci eravamo dati».
CINQUE STELLE. “All'Ars va in scena la farsa, prima lo show di Cateno De Luca, che inneggia alla correttezza sua e dei suoi, e poi non vota, assieme ai deputati dei suoi gruppi, l'emendamento che avrebbe stoppato gli aumenti Istat, salvando di fatto l'aumento degli stipendi dei deputati Ars”. Lo afferma il capogruppo del M5S all'Ars Antonio De Luca. “La mancanza degli otto voti dei deputati di Sicilia Vera e Sud chiama Nord - dice il capogruppo M5S Antonio De Luca - ha determinato la bocciatura dell'emendamento presentato dallo stesso Cateno De Luca, visto che la norma non è passata solo per 5 voti. É evidente a questo punto che l'azione fatta da Cateno De Luca era solo a scopo propagandistico e non mirava assolutamente a bloccare gli aumenti delle retribuzioni. Il bello è che nelle loro locandine i due gruppi asseriscono pomposamente che la vera opposizione sono loro: questa votazione perlomeno è servita a fargli buttare la maschera, speriamo serva anche ad aprire gli occhi ai siciliani”
PD. “Grazie ad una importante battaglia parlamentare del gruppo Pd all’Ars, nell’ambito dell’esame della finanziaria è stato istituito il ‘Fondo famiglia’ con il quale potrà essere erogato un contributo regionale di 1.000 euro per le famiglie a basso reddito con almeno tre figli a carico, ed altri 200 euro per ogni figlio in più oltre il terzo. Con lo stesso Fondo è previsto un contributo ‘una tantum’ per le famiglie in difficoltà sottoposte a sfratto esecutivo”. Lo dice Michele Catanzaro, capogruppo del Pd all’Ars, a proposito dell’approvazione dell’articolo 119 del testo della finanziaria in discussione a Sala d’Ercole.
SUD CHIAMA NORD. “Un'accozzaglia di norme senza visione e senza coraggio. Abbiamo lavorato tanto per migliorare un testo cui, evidentemente non credevano nemmeno i partiti della maggioranza, vista la valanga di emendamenti che hanno presentato. Nella manovra solo mancette ai Comuni, il taglio dei fondi per le vittime di violenza, e l'assurda mancanza di una norma per sbloccare i crediti edilizi incagliati nei cassetti fiscali delle aziende che avrebbero potuto dare un po' di ossigeno ad un settore in ginocchio e a migliaia di famiglie quasi alla disperazione. A questo abbiamo cercato di mettere una pezza, prima con un emendamento, infine presentando un ordine del giorno per impegnare il governo a muoversi in questo senso”. Lo afferma il capogruppo del M5S all'Ars, Antonio De Luca, a commento del voto negativo del gruppo 5 stelle alla legge di stabilità. “Abbiamo cercato, con i nostri emendamenti – continua Antonio De Luca - di migliorare la manovra e infatti sono molte le norme di rilievo da noi proposte e diventate leggi, mi riferisco, a quelle per le isole minori, quella che premia i Comuni che hanno contrastato strenuamente l'abusivismo edilizio, quella per garantire un contributo a chi installa impianti fotovoltaici o alle imprese che assumono over 45 o donne, e questo solo per fare qualche esempio”.
PARRUCCHE. “Per il secondo anno consecutivo siamo riusciti, grazie ad un mio emendamento in finanziaria, a fare rifinanziare questa importante misura di civiltà. In un periodo storico segnato da tagli nella spesa sanitaria nazionale e dagli effetti nefasti dell'autonomia differenziata, garantiamo diritti alle tante donne siciliane colpite dalla malattia. Da sempre ho messo al centro della mia azione politica i siciliani in difficoltà, da gelese e da siciliano sono orgoglioso della riconferma di questo importante risultato”. A dichiararlo è il deputato regionale del Movimento 5 Stelle e Vice Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana Nuccio Di Paola che ha ottenuto nel corso dell’approvazione della legge finanziaria regionale, anche un altro importante strumento per il sociale. E’ stata rifinanziata per il secondo anno consecutivo infatti anche la legge per l'accoglienza e l'inclusione che permette di gestire al meglio il fenomeno migratorio. “La ricetta del governo regionale di centrodestra di chiudere l’ufficio speciale per l’immigrazione non è certamente quella giusta per gestire un fenomeno tanto importante per la nostra regione. Ecco perché con il rifinanziamento della nostra legge offriamo una visione diversa della Sicilia” - conclude Di Paola.