Il giudice monocratico Giorgio Lo Verde ha assolto un maresciallo dei carabinieri, il 55enne marsalese Vincenzo Di Girolamo, processato per una lite su un “diritto di passaggio” su un terreno.
Lite per la quale il sottufficiale era stato citato a giudizio dalla Procura per mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice, violenza privata e minaccia. Teatro dei fatti, il 7 ottobre 2020, è stata una contrada del versante nord marsalese. La scorsa settimana, però, il pm aveva chiesto l’assoluzione per la particolare “tenuità” dei fatti.
Ieri, il giudice Lo Verde ha sentenziato che “il fatto non sussiste” per i primi due capi di imputazione e perché “il fatto non costituisce reato” per il terzo. A difendere il sottufficiale dell’Arma è stato l’avvocato Piero Cavasino, mentre legale di parte civile è stata Iolanda Frazzitta. A differenza del pm, il legale di parte civile aveva invocato la condanna per tutti i capi di imputazione.
Secondo l’iniziale accusa, Di Girolamo aveva “eluso” il provvedimento del Tribunale civile di Marsala nella parte in cui veniva obbligato a ripristinare una “servitù di passaggio” sul proprio terreno in favore del confinante. Ed inoltre, quando quest’ultimo, insieme ad un giovane immigrato che era con lui, cercò di passare, non solo glielo avrebbe impedito (ipotesi di violenza privata), ma lo avrebbe anche minacciato dicendogli: “… da qui non ci dovete passare… vi faccio passare i guai”. I fatti sono datati in un periodo che nelle carte viene definito “fino al 7 ottobre 2020”.
Sarebbe stata questa la giornata in cui avvenne la lite da cui, poi, è sfociato il procedimento penale a carico del militare. Quel giorno, Di Girolamo chiamò anche i colleghi della stazione di Santi Filippo e Giacomo. Intervenne, quindi, una pattuglia che poi relazionò sull’accaduto. A.L., naturalmente, fece presente che il giudice civile aveva sentenziato che lui aveva diritto di passare su quel terreno e che ciò invece gli veniva impedito.
L’indagine sul caso, svolta dalla sezione di pg dei carabinieri della Procura, comandata dal luogotenente Francesco Pellegrino, è stata coordinata dal procuratore capo facente funzioni Roberto Piscitello, che dispose la citazione diretta a giudizio del maresciallo Di Girolamo. In indagini difensive, poi, l’avvocato Piero Cavasino ascoltò i militari della pattuglia intervenuta il 7 ottobre 2020 su richiesta dello stesso Di Girolamo.
Qui una precisazione del legale di Di Girolamo.