Il Mediterraneo torna ad essere teatro di tragedia per i numerosi migranti che si mettono in mare spinti dalla disperazione alla ricerca di una vita degna di questo nome. Poco prima delle cinque di questa mattina un barcone con a bordo almeno 250 persone partite dalla Turchia si è spezzato in due a largo delle coste di Cutro, in Calabria.
Alla riva mancavano solo cento metri. Ma il legno dell'imbarcazione non ha retto al mare mosso dal libeccio. La barca sarebbe affondata, dopo essersi schiantata contro gli scogli.
Gli individui a bordo, data la situazione meteorologica già precaria, non avrebbero fatto in tempo ad allertare i soccorsi, cercando di mettersi in salvo ognuno come poteva. Il bilancio attuale, indicano le autorità italiane, è di 43 morti ma se ne temono oltre cento e un'ottantina di superstiti, tra cui 21 accompagnati al pronto soccorso di Crotone con sintomi da ipotermia.
Ma mancano all'appello quasi cento persone, tra cui decine di bambini. Tra le vittime, stando al racconto di un soccorritore, ci sarebbe anche un neonato, un bambino di 7 anni e un altro di 3. Secondo quanto raccontato dai sopravvissuti, che attendono di essere trasportati al Centro di accoglienza per richiedenti asilo di Isola Capo Rizzuto, a bordo dell'imbarcazione «eravamo in 250», tra cittadini iraniani, afghani e pakistani. L'organizzazione umanitaria SeaWatch su Twitter parla di «dolore e sgomento per le vittime che si contano a decine. Intollerabile che l'unica via d'accesso all'Europa sia il mare.
«Sono profondamente addolorata per il terribile naufragio al largo delle coste calabresi. La perdita di vite umane di migranti innocenti è una tragedia». Commenta così Ursula von der Leyen il naufragio avvenuto questa mattina vicino alla costa di Steccato di Cutro, in Calabria, dove hanno perso la vita almeno 59 persone (ma se ne stimano più di 100). La presidente della Commissione Europea rilancia poi la necessità di nuove regole in tema di immigrazione. «Tutti insieme dobbiamo raddoppiare i nostri sforzi per il Patto sulla migrazione e l’asilo e per il Piano d’azione sul Mediterraneo centrale», ribadisce von der Leyen. Alle sue parole fanno eco anche quelle di Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo. «Gli Stati membri devono farsi avanti e trovare una soluzione. Ora», scandisce Metsola su Twitter. «L’Ue – aggiunge – ha bisogno di regole comuni e aggiornate che ci permettano di affrontare le sfide della migrazione». La presidente dell’eurocamera ricorda che «esistono piani per aggiornare e riformare le norme europee in materia di asilo e migrazione». Alla luce della tragedia di questa mattina, insiste Metsola, «gli Stati membri non dovrebbero lasciarli lì», ma agire. Nessuna dichiarazione invece dalla commissaria Ue agli Affari interni (con delega alle Migrazioni) Ylva Johansson, che si è limitata a condividere su Twitter le parole di von der Leyen.
I am deeply saddened by the terrible shipwreck off the coast of Calabria.
— Ursula von der Leyen (@vonderleyen) February 26, 2023
The resulting loss of life of innocent migrants is a tragedy.
All together, we must redouble our efforts on the Pact on Migration & Asylum and on the Action Plan on the Central Mediterranean.