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01/03/2023 08:45:00

Marsala: lite tra vicini, ex carabiniere assolto in appello

E’ stato assolto in appello - dopo una condanna in primo grado a 500 euro di multa per danneggiamento di una pianta su un terreno confinante - il 63enne ex carabiniere marsalese Agostino De Pasquale.

Si tratta di una delle tante liti tra confinanti. E l’oggetto del contendere è un classico: il diritto di passaggio su una strada interpoderale. Controparte del De Pasquale sono stati i fratelli Giuseppe e Filippo Ancona, originari di Poggioreale, ma da lungo tempo residenti in contrada Terrenove.

I due, dopo avere querelato l’ex carabiniere, si sono anche costituiti parte civile nel processo e il gup di Marsala aveva disposto in loro favore un risarcimento danni, che adesso, però, la prima sezione della Corte d’appello di Palermo (presidente Matteo Frasca) ha annullato. I fatti sono datati 16 febbraio 2016, quando, secondo il capo d’accusa, l’ex carabiniere commise il reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni”. E ciò, in particolare, al fine di esercitare un “preteso diritto” di passaggio, “potendo ricorrere al Giudice, si faceva arbitrariamente ragione da sé medesimo con violenza sulle cose: dando incarico ad un operaio, spostava un grosso masso posto, da tempo, sul confine del terreno di proprietà dei fratelli Ancona, danneggiando all’atto della manovra una pianta ornamentale del tipo yucca”.

Teatro dei fatti è stata la contrada Fiocca, nell’agro tra Petrosino e Mazara. Ma la vicenda del danneggiamento della pianta ornamentale è solo l’ultimo capitolo di una lunga storia fatta di piccoli dispetti. In precedenza, infatti, i fratelli Giuseppe e Filippo Ancona erano stati condannati, con sentenza definitiva, per violenza privata ai danni del De Pasquale.

In primo grado, il giudice monocratico Saladino li aveva condannati, insieme al padre, a due mesi di reclusione. Poi, nell’appello seguito al rinvio della Cassazione la pena ai fratelli D’Ancona venne ridotta a un mese e 21 giorni.

La violenza privata ai danni di De Pasquale sarebbe consistita nel piazzare un grosso masso al centro dell’unica strada interpoderale che conduce al terreno dell’ex carabiniere. Proprio quella pietra che, spostata da un operaio incaricato dal De Pasquale, danneggiò la pianta ornamentale dei D’Ancona. Il masso impediva, infatti, il passaggio con l’auto