Ben ritrovati in questa rubrica di coaching, che è stata ferma per qualche mese.
Un po' di cose sono cambiate nella mia vita personale e professionale ed era richiesto un nuovo ordine.
A volte ci ritroviamo a corto di energie e risorse mentali e non capiamo perché, quando poi ci pensiamo, capiamo che abbiamo dato tanto, tantissimo ed è richiesto un periodo di riposo, calma e rigenerazione, per ripartire meglio di prima.
Ed eccoci qui, meglio di prima!
SCORCIATOIE MENTALI la trovate ora all’interno della mia nuova trasmissione UNA VITA IN VACANZA, in onda tutti i giovedì dalle 14.30 alle 16.00 in cui parliamo sempre di coaching, e strumenti per vivere al meglio.
Il coaching infatti è un insieme di strumenti per accedere a sempre più consapevolezza.
Serve a migliorare la nostra vita e portarla a un livello più alto di benessere, gioia, presenza, soddisfazione.
È il cambiamento da una vita insoddisfatta a una vita piena. In cui possiamo persino dare il nostro contributo agli altri e al mondo.
Perché una vita priva di significato, non ci porta da nessuna parte, se non sempre più giù.
Che significato vuoi dare alla tua vita?
Che contributo vuoi lasciare al mondo?
La prima volta che mi hanno fatto questa domanda ho trasalito. Non ci avevo mai pensato prima di allora, in realtà neanche pensavo di poter dare un contributo al mondo, io? Che nemmeno riuscivo a dare un contributo a me stessa e alla mia vita.
Questa domanda ha cambiato tutto il mio panorama visivo e lo ha ampliato incredibilmente.
Ed è questo che fa il coaching con le domande. Alcune in particolar modo si chiamano “domande potenti” perché scardinano il punto di vista fisso e limitato attuale e CREANO una realtà diversa. Aprono alle infinite possibilità che l’universo, la vita, ci offre.
Quindi il cambiamento.
Raccontavo nella prima puntata di “Una vita in vacanza” un po' di me e del cambiamento che ho creato nella mia vita venendo a vivere a Marsala, da Milano.
Ci sono tre modi di vivere:
1. SUBIRE
2. REAGIRE
3. CREARE
1. Quando SUBISCI gli eventi e i cambiamenti che inesorabilmente arrivano dall’esterno, stai negando la tua grandezza, il tuo valore, ti fai piccolo piccolo, pensi di non avere risorse e possibilità e ti fai trasportare dal fiume della vita che accade e ti trascina.
Questo modo ha come conseguenza la lamentela, la frustrazione, la disperazione.
Non esistono persone senza risorse, solo stati d’animo senza risorse, e la paura, la frustrazione e la tristezza sono tra questi.
2. Quando REAGISCI agli eventi, stai vedendo il cambiamento arrivare e ti comporti di conseguenza. Non sei passivo, sei comunque attivo, ma non sei ancora in controllo. Gestisci situazioni fuori dalla tua sfera di controllo.
Questo modo di vivere ha come conseguenza stress, ansia, fatica. Si corre e non si capisce però dove si sta andando.
3. CREARE il cambiamento nella nostra realtà significa aver preso tra le mani il timone della nostra vita, essere sul ponte di comando della nave, vedere l’orizzonte e tracciare la rotta.
Quando vivi dalla CREAZIONE sei nella pace, perché le onde che verranno non modificheranno in ogni caso la tua rotta, non ti porteranno alla deriva. Sei tu la fonte della creazione.
Per fare questo è necessario ritornare in contatto con noi stessi, capire chi siamo nel profondo, quali sono i nostri valori e dove vogliamo andare. Ci serve tracciare una mappa per capire dove siamo, cosa ci ostacola, quale bagaglio desideriamo lasciare a riva perché viaggiare pesanti, non è mai una buona idea.
Lasciare giù le paure, le convinzioni limitanti, i comportamenti appresi e non nostri, per natura. Quelli ci portano fuori rotta e noi non siamo più disposti a permetterlo.
Ecco questo è una sorta di sunto di cosa si fa col coaching: tutti questi passaggi e molto altro.
E questo è quello che ho fatto a monte del mio cambiamento, l’ho creato dal nulla, dalla mia essenza, dal mio cuore e ho poi allineato la testa, perché i miei valori ormai erano chiari: libertà, avventura, stare nella natura, e molti altri che desideravano essere soddisfatti.
Se non cambiamo, restiamo intrappolati nel tempo.
Maria Giovanna Trapani