E’ stata istituita a Trapani la Commissione di Medicina di Genere sotto l’egida dell’Ordine dei Medici, in collaborazione con l’AIDM (Associazione Italiana Donne Medico). Si tratta di un nuovo organismo che si occuperà di descrivere le differenze nella prevenzione, nella diagnostica, nella terapia di tutte le malattie comuni a uomini e donne come le malattie cardiovascolari, neurodegenerative, autoimmuni, respiratorie e i tumori che presentano importanti differenze tra i due sessi non solo nell’incidenza, ma anche nella sintomatologia, nella prognosi e nella risposta ai trattamenti. Recentemente queste differenze in termini di morbilità, mortalità, risposta alle terapie e alla vaccinazione sono state dimostrate anche per l’infezione da Sars-Cov2 responsabile dell’ultima Pandemia.
A presiederla è la dottoressa Delia Gervasi, vicepresidente dell’Ordine dei Medici; ne fanno parte le dottoresse: Giuseppa Candela Presidente dell’AIDM sezione di Trapani, Anna Caliò MMG, Patrizia Muccioli PLS e Patrizia Rizzo Dirigente Medico P.O. S. Abate di Trapani.
“Secondo L’organizzazione Mondiale della Salute – spiega la presidente Delia Gervasi – si definisce Medicina di Genere lo studio dell’influenza delle differenze biologiche (definite dal sesso) e socioeconomiche e culturali (definite dal genere) sullo stato di salute e di malattia di ogni persona. Questa definizione ci consente di fare luce su un diffuso luogo comune che ritiene la medicina di genere, la medicina che si occupa della salute o delle patologie a carico del sesso femminile o ancora la medicina delle patologie dell’apparato riproduttivo. Tenere conto del genere è pertanto fondamentale per orientare gli interventi sanitari, costruire percorsi specifici, organizzare processi formativi”.
Il Piano per l’applicazione e la diffusione della Medicina di Genere (in attuazione dell’articolo 3, comma 1, Legge 3/2018), prevede 4 aree di intervento e precisamente: 1) Percorsi clinici di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione; 2) Ricerca e innovazione; 3) Formazione e aggiornamento professionale; 4) Comunicazione e informazione.
“Ma il genere non è soltanto il sesso, - sottolinea la presidente dell’AIMD Trapani, Giuseppa Candela - bensì il risultato di criteri costruiti su parametri sociali circa il comportamento, le azioni e i ruoli attribuiti ad un sesso, quali età, etnia, livello culturale, confessione religiosa, orientamento sessuale, condizioni sociali ed economiche che condizionano e influenzano lo stato di salute. Tenendo ovviamente in considerazione le criticità relative allo stato di salute delle persone transessuali e intersessuali che, pur condividendo molte delle esigenze sanitarie della popolazione generale, presentano particolari necessità specialistiche. Un approccio sanitario di genere orientato non è un compito facile anche in considerazione della mancanza o dell’insufficienza di dati scientifici in alcuni campi di intervento medico o della mancanza della dimensione di ‘genere’ in alcune analisi statistiche dei dati. Occorre allora costruire nuovi parametri di metodo e di analisi che tengano conto del genere per dotarsi di strumenti adeguati e moderni di governo e di programmazione sanitaria”.
“Microbioma da Venere a Marte: realtà e prospettive” è il tema del primo evento formativo con il quale la nuova Commissione inaugurerà il proprio mandato, sviluppando il percorso Formazione e aggiornamento professionale previsto nel Piano per l’applicazione e la diffusione della Medicina di Genere.
L’appuntamento è fissato per il prossimo 15 aprile a Trapani, presso la Sala Laurentina, in via Generale Domenico Giglio, 12.
Tra i relatori, oltre a professionisti locali come il dottor Gaspare Licari, la dottoressa Angela Flavia Luppino, e la dottoressa Carola Vicari dirigente medico di ostetricia e ginecologia presso il Civico di Palermo, è anche prevista la partecipazione della dottoressa Roberta Masella direttrice del reparto Prevenzione e salute di genere del Centro di riferimento per la Medicina di Genere dell’ISS.
“Si tratta del primo step di un percorso – ha concluso la presidente della nuova commissione Delia Gervasi - che ci auguriamo possa continuare nel tempo, con la consapevolezza che solo procedendo in questa direzione sarà possibile migliorare nel nostro territorio, per ciascuno di noi, il percorso di cura, grazie al rafforzamento ulteriore del concetto di ‘centralità del paziente’ e di ‘personalizzazione delle terapie’, con l’appropriatezza degli interventi che necessitano, sempre di più, anche del rispetto delle differenze di genere rese evidenti dalla letteratura scientifica fino ad oggi”.