Un po’ di tempo fa lo volevano picchiare di brutto. Aveva messo in giro la voce che Matteo Messina Denaro fosse morto.
Nel frattempo Marco Buffa andava in giro a raccogliere voti per il consigliere comunale di Petrosino, Michele Buffa.
Marco Buffa è in carcere per mafia, ha alle spalle una condanna a 16 anni, ed è ritenuto capo decina di Petrosino, territorio cuscinetto tra Marsala e Mazara.
E’ stato raggiunto nei giorni scorsi da un’ordinanza di custodia cautelare mentre già si trova in carcere con l’accusa di voto di scambio politico mafioso. Avrebbe procurato voti al candidato Michele Buffa, poi eletto alle amministrative 2022 a Petrosino, in cambio di soldi e della promessa di assumere personale presso l’azienda in cui lavorava il consigliere. Secondo quanto emerge dalle indagini Marco Buffa si sarebbe adoperato anche per Aldo Caradonna, che si è dimesso da presidente del consiglio comunale.
Marco Buffa era stato arrestato nel 2018 nell’ambito dell’operazione Annozero. Rimesso in libertà, secondo quanto è emerso, aveva ricominciato a “mafiare”. Marco Buffa, vicino a cosa nostra, è stato condannato in primo grado a 16 anni per 416 bis e, in via definitiva, per aver favorito in passato la latitanza degli allora vertici del mandamento mafioso di Mazara del Vallo.
Buffa è stato arrestato nuovamente nell’operazione antimafia Hesperia, che colpì le famiglie mafiose di Marsala, Mazara e Campobello. Tra gli episodi che gli vengono contestati anche l’estorsione ai danni proprio di Michele Buffa. A denunciarlo fu proprio il politico con il quale avrebbe stretto il patto di compravendita dei voti.
Michele Buffa aveva proprio denunciato per estorsione Marco Buffa, e la denuncia era stata alla base del nuovo arresto a Settembre scorso. Infatti era stato denunciato per due tentate estorsioni aggravate in concorso con un altro arrestato nell'operazione di Settembre, Piero Di Natale, nel mese di Dicembre 2021. Oltre a Michele Buffa, l'altra vittima era Nicolò Vinci. I due sono rispettivamente consigliere e presidente delle Cantine Europa.
Dalle denunce del consigliere parte l'arresto di Marco Buffa. Ma dall'arresto di Marco Buffa si arriva ... all'arresto del consigliere. Gli investigatori infatti scoprono il voto di scambio alla base del loro rapporto. “Faccio cadere il comune”, dice Buffa quando viene a scoprire in carcere di essere stato denunciato dal consigliere comunale.
Ma dall’operazione Hesperia emerge anche un’altra vicenda che riguarda il capo decina di Petrosino. Quella della voce sulla morte di Matteo Messina Denaro che avrebbe messo in giro.
Marco Buffa aveva messo in dubbio che Matteo Messina Denaro fosse ancora vivo. Proprio il fedelissimo di Messina Denaro, Franco Luppino, lo viene a sapere. A tirare le orecchie a Buffa però ci pensa Piero Di Natale e dai loro dialoghi intercettati dai carabinieri non pare che tra i due corresse buon sangue.
Emerge anche un altro nome con cui ci si riferisce a Messina Denaro: “Ignazieddu”. Che si aggiunge ai vari soprannomi, “u siccu”, “diabolik”, etc...
Buffa avrebbe messo in giro la notizia della morte di Messina Denaro, e discute con Di Natale in maniera molto animata. “Non mi rompete la min…. perché… A me mi fate una se.. forte… forte… perché e io non ho detto niente compare… io non ho parlato di…”. Di natale risponde a tono: “A me non mi devi toccare… la min…. a te non te la rompiamo… Invece ti rompiamo il c… Ci fai una se.. tu a noi altri…”.
Di Natale poi lo rassicura e riferisce che la notizia sarebbe arrivata direttamente a Messina Denaro: “Vedi che è arrivata la notizia di questo discorso…non parlare in giro di questo fatto che hai detto tu che è morto… perché già la notizia gli è arrivata che… che c’è stato qualcuno sta dicendo che ‘Ignazzeddu’ è morto…vedi che a quello quando pare che non gli arriva… perché ha sempre 7… 8 persone che lo informano…”.