15,00 - Tra i componenti della cosiddetta “Banda di via Catito”, che deteneva il monopolio dello spaccio di droghe leggere e pesanti nella zona del centro storico di Trapani, anche padre e figlio. Si tratta di Salvatore e Alberto Sansica, rispettivamente di 64 e 42 anni, che, all'alba di oggi, sono stati raggiunti da una ordinanza emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Palermo, su richiesta della Dda. I due sono stati sottoposti al divieto di dimora nella provincia di Trapani. Alberto Sansica era già detenuto in carcere per altra causa.
Per Samuel Costa di 26 anni, originario di Castelvetrano, ma residente a Trapani è scattato, invece, l'obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria. Stesso provvedimento è stato adottato per un altro componente della gang: il tunisino Mohamed Nahouchi di 37 anni, anche lui già detenuto per altra causa.
Secondo quanto emerso dalle indagini dei carabinieri, la cocaina, l'hashish e la marijuana venivano smerciate, h24, tra i vicoli e le stradine adiacenti la via Catito diventata la roccaforte della droga. A gestire l'attività, pusher locali ed extracomunitari che avevano sancito tra di loro un “patto di ferro”.
Attività che è proseguita nonostante i duri colpi inferti, dai carabinieri, alla banda, con arresti, in flagranza di reato, eseguiti in passato e con il sequestro di un ingente quantitativo di “coca” - circa ottanta grammi – nascosta in una stanza di un Bed and breakfast presa in affitto dagli indagati e trasformata in laboratorio per il “taglio” dello stupefacente.
All'alba di oggi un nuovo capitolo. I carabinieri hanno eseguito un ordinanza applicativa di misure cautelari, emessa dal Gip del capoluogo siciliano, su richiesta della
L'operazione ha chiuso il cerchio sulla “Banda di via Catito” che riforniva, però, di droga – è emerso dalle indagini - anche le isole Egadi. In particolare, Marettimo dove la sostanza stupefacente arrivava celata tra le cassette di frutta e verdura. Ma anche nascosta, in una circostanza, in mezzo ad un pollo allo spiedo. Particolare, questo emerso, quando i carabinieri arrestarono Filippo Marchese. Il giovane – classe '92 – venne bloccato dai militari dell'Arma – dopo aver nascosto sotto il sedile di un aliscafo, in partenza dal porto di Trapani, un sacchetto di nylon. Dentro oltre al pollo c'era un panetto di hashish del peso di 283 grammi. Nella stessa giornata i carabinieri denunciarono anche un tunisino trovato in possesso di sette grammi di hashish. L'extracomunitario venne fermato mentre si aggirava per le vie del centro storico.
Nella rete degli investigatori, nel 2021, finì anche un venditore ambulante di Marettimo. Oltre alla frutta e verdura vendeva anche dosi di cocaina sull'isola. L’uomo, con i continui viaggi a Trapani, per rifornirsi di prodotti ortofrutticoli garantiva anche l’approvvigionamento di stupefacente a Marettimo.
I militari allertati da una segnalazione anonima, notarono gli strani movimenti dell’indagato sul posto di lavoro, notando che , nonostante lo scambio di soldi, alcuni clienti andavano via senza aver acquistato alcun prodotto ortofrutticolo. Perquisito venne trovato in possesso di 4 dosi di cocaina all’interno della tasca dei pantaloni. Altre 14 dosi del peso di 10 grammi complessivi, invece, furono ritrovati nella sua abitazioni. Altri arresti vennero, infine, eseguiti all'imbarcadero di Trapani per le isole Egadi.
E proprio da questi arresti partì l'indagine culminata nello smantellamento della rete di spaccio in via Catito.
12,00 - La cocaina, l'hashish e la marijuana venivano smerciate, h24, tra i vicoli e le stradine adiacenti la via Catito, a Trapani, diventata la roccaforte della droga. Pusher locali ed extracomunitari avevano sancito un “patto di ferro” riuscendo a detenere, nella zona del centro storico, il monopolio dello spaccio, proprio ad un tiro di schioppo dal Palazzo di giustizia.
L'attività è proseguita nonostante i duri colpi inferti, dai carabinieri, alla banda, con arresti, in flagranza di reato, eseguiti in passato e con il sequestro di un ingente quantitativo di “coca” - circa ottanta grammi – nascosta in una stanza di un Bed and breakfast presa in affitto dagli indagati e trasformata in laboratorio per il “taglio” dello stupefacente.
All'alba di oggi un nuovo capitolo. I carabinieri hanno eseguito un ordinanza applicativa di misure cautelari, emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Palermo, su richiesta della Dda, a carico degli altri componenti della gang.
Destinatari, quattro persone. Due sono state sottoposte a divieto di dimora nella provincia di Trapani. Per le altre, invece, è scattato l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Altre sette persone sono state denunciate.
L'operazione ha chiuso il cerchio sulla “Banda di via Catito” che riforniva, però, di droga – è emerso dalle indagini - anche le isole Egadi. In particolare, Marettimo dove la sostanza stupefacente arrivava celata tra le cassette di frutta e verdura. Ma anche nascosta, in una circostanza, in mezzo ad un pollo allo spiedo. Particolare, questo emerso, quando i carabinieri arrestarono Filippo Marchese. Il giovane – classe '92 – venne bloccato dai militari dell'Arma – dopo aver nascosto sotto il sedile di un aliscafo, in partenza dal porto di Trapani, un sacchetto di nylon. Dentro oltre al pollo c'era un panetto di hashish del peso di 283 grammi. Nella stessa giornata i carabinieri denunciarono anche un tunisino trovato in possesso di sette grammi di hashish. L'extracomunitario venne fermato mentre si aggirava per le vie del centro storico.
Nella rete degli investigatori, nel 2021, finì anche un venditore ambulante di Marettimo. Oltre alla frutta e verdura vendeva anche dosi di cocaina sull'isola. L’uomo, con i continui viaggi a Trapani, per rifornirsi di prodotti ortofrutticoli garantiva anche l’approvvigionamento di stupefacente a Marettimo.
I militari allertati da una segnalazione anonima, notarono gli strani movimenti dell’indagato sul posto di lavoro, notando che , nonostante lo scambio di soldi, alcuni clienti andavano via senza aver acquistato alcun prodotto ortofrutticolo. Perquisito venne trovato in possesso di 4 dosi di cocaina all’interno della tasca dei pantaloni.
Altre 14 dosi del peso di 10 grammi complessivi, invece, furono ritrovati nella sua abitazioni. Altri tre arresti venne eseguiti all'imbarcadero di Trapani per le isole Egadi.
Da questi arresti partì l'indagine culminata nello smantellamento della rete di spaccio in via Catito.
10,00 - Operazione antidroga dei Carabinieri a Trapani e Favignana. Dieci le persone arrestate durante le indagini, quattro i nuovi provvedimenti cautelari di oggi. Tutto prende spunto dallo spaccio che avviene in Via Catito, a Trapani.
I Carabinieri della Compagnia di Trapani hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misure cautelari, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Palermo, su richiesta della competente D.D.A., nei confronti di 4 indagati (2 divieti di dimora nella provincia di Trapani e 2 obblighi di presentazione alla p.g.) per cui si è ritenuto sussistano gravi indizi di colpevolezza, a vario titolo, in relazione al reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, marijuana e hashish, mentre ulteriori sette sono stati deferiti all’A.G. in stato di libertà per i medesimi reati.
Il provvedimento trae origine dalle meticolose indagini condotte dai Carabinieri della Stazione di Erice e della Sezione Operativa della Compagnia di Trapani, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, volte a reprimere la fiorente attività di spaccio insistente nel centro storico trapanese, alla via “Catito”. Secondo gli inquirenti, la cessione della droga era gestita da un gruppo di spacciatori trapanesi ed extracomunitari che agivano, in concorso fra loro, negli stretti vicoli del centro cittadino durante l’intero arco della giornata, con un modus operandi ormai ben collaudato.
Parte dello stupefacente veniva invece periodicamente inviato sull’isola di Marettimo, utilizzando come copertura il locale commercio ambulante della frutta.
Durante le investigazioni, mediante lo svolgimento di attività tecniche e di molteplici servizi di osservazione e pedinamento, i militari dell’Arma hanno raccolto gravi elementi indiziari a carico degli indagati per numerosi episodi di cessione di sostanze stupefacenti, avvenuti tra i mesi di settembre 2019 ed ottobre 2021.
Durante l’indagine erano stati già arrestati in flagranza di reato dieci soggetti, nonché segnalati numerosi assuntori non terapeutici alla Autorità Amministrativa, residenti nel capoluogo trapanese e nel comune di Favignana.