Anna Garuccio è candidata a sindaca di Trapani, è l’unica donna a farlo in questa tornata di amministrative. Ci mette la faccia, come ha fatto in questi cinque anni, talvolta con toni duri ma non ha mai mollato la sua personale battaglia: rendere la sua Trapani città a misura di Anna.
In queste settimane ci hanno provato in tanti a farla ritirare, a cancellare un percorso che doveva essere ed è quello più naturale possibile per lei: esserci.
Chi ha provato a scavare la roccia sono state altre donne, le grilline: la Garuccio doveva convergere su un’altra candidatura, quella di un uomo.
Così a Palermo è stato apparecchiato un tavolo, si è cercato di convincere la consigliera comunale a ritirare la sua candidatura, erano tutti lì dal M5S a Cateno De Luca, bisognava giocare un’altra battaglia e quindi serviva il passo indietro della Garuccio, giammai quello di un uomo.
E su chi doveva convergere la Anna trapanese? Su un avvocato, Francesco Brillante. E di chi è candidato Brillante? In molti sostengono che ci sia l’avallo di una parte del Pd, dove la discussione è innegabile che ci sia stata, ma Brillante è vicino a molte persone che da almeno due mesi lo invogliano alla scelta e alla scalata, accanto a lui da sempre Piero Savona, che nel frattempo è assessore a Favignana, dove guarda caso è anche segretario comunale il sindaco di Alcamo, grillino doc, Domenico Surdi.
Tutte le strade portano a Brillante e non a Roma.
Savona è l’anti Tranchida per eccezione, è l’aria della discontinuità, in questa ascesa ci sono anche i dirigenti del Terzo Polo. Una operazione politica difficile da spiegare agli elettori più accorti: il Pd ha una segretaria nazionale, Elly Schlein, che ha posizioni ben radicali e che ha aperto anche al M5S, anti renziana lo è di sicuro. A livello nazionale Renzi e Calenda ne hanno preso le distanze, su alcuni territori per le amministrative c’è dialogo. In politica può accadere.
Brillante dovrebbe ufficializzare a breve con una conferenza stampa, accanto a lui non i vertici del Pd ma quelli del M5S, perchè alla fine Brillante si riscoprirà più grillino dei grillini stessi.
E il Pd? Brillante è un dem, ancora ad oggi non ci sono le sue dimissioni dalla segreteria provinciale ma i vertici del Pd non mettono alcun sigillo né avallo a questa candidatura, che nasce forse come civica ma che ingloba anime politiche diverse e altrettanti simboli.
Il 29 maggio ci si conterà per quello che ogni campagine politica avrà prodotto in termini di risultati.