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30/03/2023 17:20:00

Vedo - non vedo 

 Cosa vediamo delle persone che ci stanno accanto?

Vediamo pezzi di pelle. Ecco cosa vediamo.

Vediamo come sono vestiti, pettinati, etc vediamo l’esteriorità e pensiamo che sia tutto lì.

Siamo fianco a fianco eppure non ci vediamo. Non riusciamo a vedere il dolore dell'altro, le sue ferite nascoste, le sue emozioni sottili, e diamo per scontato che se non le vediamo non ci siano.

Non sappiamo nulla delle sue lotte interiori, del suo disagio, dei suoi momenti bui, in cui ha perso la speranza.
Anche perché quando questi momenti vengono confidati siamo abituati a sentirci rispondere: “eh va beh dai, non ci pensare, sapessi io cosa sto passando” “devi essere forte” “ma che fai piangi?”
Ecco tutte queste risposte fanno sentire chi sta attraversando un dolore, non solo sofferente, ma anche stupido.
Quando sento queste frasi, sento arrivare delle coltellate addosso. E in quel momento mi viene l’impulso di correre lontano, per essere gentile e dirla con un eufemismo (ma soprattutto per non reagire e rischiare il carcere).
Ma io sono una Persona Altamente Sensibile (P.A.S. ndr) non fate caso a me.

Quindi quando ci sentiamo dire quanto sopra, ci sentiamo non visti, incompresi, giudicati, e quindi soli. Non c’è cosa peggiore quando si è in un momento di difficoltà.

E così ognuno piano piano si isola sempre di più, iniziamo a sentire la solitudine e la situazione si complica sempre di più fino a diventare una grande matassa, che porta poi ansia, stress, confusione senso di impotenza, inadeguatezza…. Ma intanto l’importante è che fuori sorridiamo. Ho messo abbastanza il dito nella piaga?

La verità è che amiamo gli altri con i nostri filtri, per come li vorremmo noi, e da questi filtri ci creiamo su di loro delle aspettative.
Questo è mettere qualcuno in galera, in gabbia, con tanto di sbarre e carceriere, perché se non sei come ti voglio, non ti amo più. Non stiamo vedendo l’altro così, stiamo vedendo solo noi stessi.

Vedere col cuore è tutta un'altra faccenda. Noi che pensiamo di vedere siamo i veri ciechi.

"Io ti vedo" è la dichiarazione d'amore più bella che possiamo fare a qualcuno (e anche a noi stessi).

Perché tra l’atro, se mentiamo a noi stessi, non vediamo il nostro valore, i nostri bisogni, i nostri desideri e le nostre zone d’ombra, ci sarà ovviamente impossibile vedere gli altri.
Questo è un allenamento costante e continuo e siamo tutti in cammino su questo (noi coach inclusi!)

Io ne parlo così con semplicità, ma il non giudizio, il non attaccamento e il vedere se stessi per come si è, sono passi di un lungo cammino, che è sempre davanti noi e non dura una settimana, ma tutta la vita.

Quando ci sentiamo visti, senza giudizio, riusciamo ad essere noi stessi con totale naturalezza e ci sentiamo accolti in uno spazio sicuro e senza confini.
Il giudizio distrugge ogni rapporto umano. Quando abbiamo dei giudizi diciamo "io ci vedo" e in realtà non stiamo vedendo.
Quando ammettiamo di essere ciechi e chiediamo aiuto, e iniziamo a chiedere agli altri di mostrarci il loro mondo, le loro emozioni, i loro dolori e restiamo aperti, senza giudizio, allora ci si apre una visione completamente diversa, alla quale prima non avevamo accesso.


Maria Giovanna Trapani