C’è un altro capitolo nella “guerra” (a suon di reciproche denunce e processi) tra l’ex carabiniere Agostino De Pasquale e i fratelli Ancona. Una guerra tra proprietari di fondi agricoli confinanti. L’ex militare è stato, infatti, assolto dal giudice monocratico di Marsala Francesco Parrinello (“per non aver commesso il fatto”) dall’accusa di discarica abusiva.
Il processo era scattato a seguito di una denuncia presentata dagli Ancona, originari di Poggioreale, ma da lungo tempo residenti in contrada Terrenove, la stessa zona d’origine del De Pasquale. Sulla base della querela dei fratelli Ancona, nel capo d’accusa era scritto che l’ex carabiniere “nella qualità di proprietario, depositava e abbandonava sul suolo diverse tipologie di rifiuti solidi e ingombranti, fra cui: materiali ferrosi, finestre e porte di legno, gomme, plastiche, legname vario, inerti, tubature di impianti irrigui, paletti in cemento, frigocongelatori in disuso, divani, reti metalliche etc.”.
Insomma, una vera e propria discarica abusiva. Una delle tante che costellano le campagne dell’hinterland marsalese. In questo caso, in contrada Ferla/Fiocca, in territorio di Petrosino (fino al 1980, borgata del Comune di Marsala). Per De Pasquale, il pm aveva invocato una condanna a 600 euro di ammenda, ma sulla base di quanto emerso nel processo il giudice ha ritenuto che non vi
fosse alcuna prova che fosse stato l’ex carabiniere a scaricare quei rifiuti sul suo terreno agricolo.
Del resto, accade spesso che i proprietari di vigneti, uliveti o terreni incolti scoprano il loro fondo ridotto a discarica. Alla fine dello scorso febbraio, De Pasquale, dopo essere stato condannato in primo grado (a 500 euro di multa) per il danneggiamento di una pianta sul terreno confinante degli Ancona, è stato assolto in appello per la “particolare tenuità” del fatto. Alla base, contrasti sul diritto di passaggio su una strada interpoderale. Sulla strada interpoderale, il De Pasquale aveva trovato un grosso macigno, che gli impediva di passare con i suoi mezzi per andare suo terreno. Non si è scoperto chi avesse messo lì quella grossa pietra. L’ex CC incaricò, quindi, un operaio per
spostare il masso con un mezzo meccanico. Nell’operazione, però, la pietra finì su una pianta ornamentale degli Ancona…