Il titolo del capitolato d’appalto e’ chilometrico anche se i lavori interessano un tratto di strada di 120 metri circa.
“Mitigazione rischio idrogeologico del pendio a valle della via Cremona, via Giotto e via Lo Presti nel Comune di Salemi”, recita prudentemente.
Tp24 ne aveva dato notizia nell’aprile del 2020.
Siamo nel 2023, sono trascorsi quasi tre anni, e…la prudenza non e’ mai troppa trattandosi di opere pubbliche in terra di Trinacria.
Tutto ha inizio il 23 ottobre del 2019, giorno in cui viene pubblicato il decreto di affido dei lavori mediante gara di appalto con procedura aperta.
La stazione appaltante e’ il Commissario di Governo Maurizio Croce, ente nato per combattere il dissesto idrogeologico della Regione siciliana, il responsabile Unico del provvedimento (RUP) l’ing,Giuseppe Placenza dell’Ufficio Tecnico del Comune di Salemi.
Riassumendo, queste le date da tenere a mente: lavori finanziati a luglio del 2019, ad aprile del 2020 con bando pubblico l’opera viene aggiudicata all’impresa Cogemala di Agrigento. Per l’esecuzione dei lavori, il termine previsto e’ di 365 giorni “naturali e consecutivi decorrenti dalla data del verbale della consegna dei lavori”.
Ma debbono trascorrere due anni ed un mese, per l’inizio dei lavori.
E’ Il tre maggio del 2022, quando la Polizia Municipale, come richiesto dalla ditta esecutrice dei lavori, ordina la chiusura al transito veicolare della via Giotto.
Buon segno. Iniziano le danze.
L’ordinanza dei vigili decorre dal giorno nove dello stesso mese, e ha validità fino al 30 novembre dello stesso anno. L’impresa e’anche incaricata di apporre la relativa segnaletica. Tutto scritto nell’ordinanza.
Siamo alla meta. Giusto sei mesi.
I lavori prevedono la regimentazione delle acque e quindi alla sistemazione idraulica dell’area d’impluvio. Allo scopo si dovrebbero realizzare delle briglie e dei canaloni di gronda.
Inoltre, interventi d’ingegneria naturalistica, la sistemazione a terrazze del terreno circostante mediante graticciate e piantumazione di essenze e specie vegetali.
E, ovviamene, interventi di stabilizzazione del pendio mediante la realizzazione di una paratia di pali in cemento armato, necessari al consolidamento del versante, negli strati di maggiore profondità. Si dovrebbero così eliminare finalmente i fenomeni franosi che fino a ieri hanno interessato la zona fino ad invadere periodicamente la sottostante via Mazara.
Sembra inverosimile, ma sono trascorsi quasi trent’anni dal primo progetto di consolidamento redatto a cura dell’amministrazione cittadina.
Per non parlare di un decreto Regio del 1926 firmato da Vittorio Emanuele III , re d’Italia per grazia di Dio e volonta’ della Nazione che ne riconosceva il dissesto idrogeologico.
Ed invece nel corso di questi lunghissimi anni si sono succeduti soltanto inconsistenti interventi di bonifica che non potevano affatto risolvere alla radice il problema.
Smottamenti e le frane di recente hanno causato danni anche alla rete del metano e all’impianto fognario provocando disagi a uomini e cose.
Ma da qualche mese, qualcosa non sarebbe andato per il verso giusto. I lavori sono bloccati. Abbiamo chiesto quando saranno ultimati.
Non abbiamo ricevuto una risposta certa. Ci sarebbe un contenzioso, o cosa?
Di nuovo c’e’ solo la rimozione della segnaletica, a sottintendere che e’ stato ripristinato il transito dei veicoli? Una delle transenne e’ ancora in piedi, mentre la seconda giace abbandonata sul selciato.
I veicoli attraversano la strada con difficoltà dal momento che una parte del manto stradale non e’ stato ripristinato.
Le foto che pubblichiamo sono abbastanza eloquenti.
Un abitante della via ci ha mostrato la presenza di una fuoriuscita di acque nere maleodoranti che in certe giornate diventa insopportabile. Accade da quando ci sono i lavori? Mentre per un altro residente, da noi interpellato, tutto procederebbe nella normalità. Ironia o il tipico qualunquismo tanto diffuso da questa parti?
Ma cominciamo a pensare che bene hanno fatto a non indicare l’ultimazione dei lavori nel cantiere, aperto di recente, della Via Matteotti.
E’ il giusto modo per evitare deludenti attese.
Franco Ciro Lo Re