Gli "occhi virtuali" contro gli incendi in provincia di Trapani.
Si sta avvicinando l'estate, e purtroppo, per la provincia di Trapani, è la stagione dei roghi. Ogni anno contiamo gli ettari di vegetazione mandati in fumo dai piromani.
Ora c'è un nuovo strumento per contrastare gli incendi. Si tratta di dodici telecamere rotanti che sorvegliano 24 ore su 24 la vasta area dell’Agro ericino. Sono l’ “Occhio virtuale” di SOS Valderice onlus, l’organizzazione di volontariato che opera da 23 anni sul territorio per fronteggiare le emergenze. Le telecamere sono già in uso nel territorio, e non gli sfugge nulla.
L’intero sistema di videosorveglianza è stato presentato nei giorni scorsi presso la sede operativa della onlus a Valderice. Alla presentazione sono intervenuti Domenico Alestra, esperto informatico che da 4 anni collabora con SOS Velderice, Giuseppe Lombardo referente privacy SOS Valderice onlus, Antonio Parrinello, direttore Provinciale della Protezione Civile, Davide Candia, Responsabile per la Protezione dei dati.
Ecco come funziona l’Occhio virtuale
"Occhio Virtuale" è un sistema di potenti WEBCAM 4k dotate di potenti zoom dislocate in punti strategici e aree boschive di Valderice, Bosco Storace, Custonaci, Buseto Palizzolo, San Vito Lo Capo, Riserva dello Zingaro, Monte Sparagio, Monte Inici, Castellamare del Golfo, Scopello, Montagna Grande, Erice. Ogni telecamera dell’Occhio virtuale è attiva 24 ore su 24, è supportata da batterie che durano mesi. Qualsiasi anomalia viene segnalata, e tutto il sistema è sotto monitoraggio dalla sede centrale. Ogni dispositivo di rete è costantemente monitorato ogni 30 millisecondi da un server che analizza quanto registrato e un sistema di allerta su Telegram segnala eventuali allarmi o manomissioni di rete dolose o accidentali.
Le telecamere rotanti grazie al monitoraggio continuo consentono di controllare vaste aree boschive e di vegetazione, assicurando la capillare copertura del territorio allo scopo di individuare sul nascere i focolai e inviare con puntualità le squadre antincendio.
«Sono circa 300 le ronde effettuate dall’Occhio virtuale previste dal piano di sorveglianza - spiega Domenico Alestra, esperto informatico che da 4 anni collabora con SOS Valderice –. Le ronde girano autonomamente tutto il giorno fino all’imbrunire. Ruotando a 360 gradi, le telecamere attenzionano le macchie di verde e nell’immediatezza riportano in modo chiaro il pericolo di incendio alla centrale operativa. Il sistema permette quindi di capire quanti e quali uomini e mezzi possono impegnare Guardia forestale, Vigili del fuoco e anche le associazioni volontarie per affrontare l’emergenza incendi. L’Occhio virtuale aiuta poi a comprendere le vie d’accesso per gli addetti che operano sul territorio. A breve instaureremo una telecamera sulla riserva naturale di Nubia». Grazie alla raccolta fondi, molto partecipata, dell’Associazione Bosco Scorace, una telecamera è stata posizionata a Bosco Storace ed è già in servizio da un mese. Le nuove aree di copertura previste saranno Sauci (zona Macari), Montagna Grande versante sud, bosco Angimbé, Finestrelle, Sinapa.
Costi del progetto “Occhio virtuale”
Attualmente il progetto è costato 45.000 euro. Il sistema “Occhio virtuale” consta di attrezzatura esterna, sala operativa, consulenza privacy, gestione, monitoraggio giornaliero e operatività del progetto, mentre la manodopera è a costo zero grazie ai volontari e amici dell’associazione.
Per parte operativa si è investito in telecamere, parabole, apparati di rete, pannelli solari, batterie, minieolico; per parte ricezione dati la SOS Valderice si è dotata di monitor, armadi di sicurezza per gli apparati informatici, computer e così via.
I circa 45.000 euro sono stati finanziati per il 25% da Fondazione con il SUD (€11.500) grazie al bando volontariato 2021, per il 12% dall’Associazione Bosco Scorace (€5.300). Il restante 63% è stato stanziato dalla stessa SOS Valderice, grazie all’apporto di piccole donazioni, offerte e attività svolte negli anni.
In prospettiva, l’Occhio virtuale prevede la copertura dell’80% del territorio trapanese e lo sviluppo di un modello virtuoso a tutela dell’ambiente. Un sistema che funzione grazie alla sinergia con il Corpo Forestale e con il Dipartimento di Protezione Civile, che fornisce i mezzi per fronteggiare le emergenze.
Protocollo di intesa per la privacy
La decisione di impiegare la videosorveglianza, sia per usi privati che pubblici, richiede un’attenta valutazione preventiva rispetto al diritto alla privacy, sulle libertà fondamentali e sulla dignità e riservatezza personali di chi può trovarsi nella zona di copertura delle telecamere. Per questo motivo su immagini sensibili sono state apportate delle maschere.
«L’intera rete di trasmissione dati, poggia su una infrastruttura “chiusa” non accessibile dall’esterno senza rischi di violazione. – specifica Giuseppe Lombardo, referente privacy SOS Valderice onlus - Tutti i dati che vengono conservati in centrale operativa sono tutti su sistemi criptati, accessibili solo agli autorizzati. Quindi nel malaugurato caso un ladro o un malintenzionato o qualcuno a cui servano, entri e rubi i nostri server perché vuole cancellare o manomettere, avrà hard disk costosissimi ma dei dati non potrà farne nulla. L’accesso alla sala operativa è stato fisicamente consentito ai soli operatori abilitati, quindi alle sole persone autorizzate al trattamento dei dati”. Per rendere operativo il progetto “Occhio Virtuale”, SOS Valderice ha nominato Davide Candia come Responsabile per la Protezione dei Dati.
Prevenzione incendi: forestali in via d’estinzione, servono più volontari
«Il futuro sistema di prevenzione incendi si fonda su tre pilastri: tecnologia, formazione e protezione civile - specifica il direttore Provinciale della Protezione Civile Antonio Parrinello - L’abilità deve essere quella di superare una struttura obsoleta in termini di uomini, strutture, strumenti e sotto il profilo tecnologico. In Sicilia vige ancora il sistema delle torrette. Questo sistema non funziona più, esistono tecnologie più performanti. Per l’Occhio Virtuale l’associazione SOS Valderice ha speso circa 45.000 euro: una torretta di avvistamento costa molto di più. Per garantire un turno ci vogliono circa quattro o cinque torrettisti e sono tantissime le torrette presenti sul territorio. Visto che i torrettisti stanno andando tutti in pensione, non ci sono le condizioni per sostenere questo sistema di sorveglianza. Oggi esistono software che leggono gli incendi senza bisogno dell’operatore che lo legge. Esistono sistemi di allarme automatici, gps, mezzi veloci. Ci sono moto di enduro con 50 litri di liquido ritardante sufficienti a spegnere un incendio: ne vogliamo comprare una per Marettimo. Se una telecamera scova un incendio, dopo qualche minuto una moto da enduro può arrivare sul posto - continua Parrinello -. In aiuto possono arrivare anche un quad e un pick-up. Il canadair è l’estrema ratio. Poi c’è la formazione: ci vogliono più volontari. La Regione non avrà più braccia operative, non avrà più forestali che in parte andranno a governare boschi, quindi a mio parere dovrà utilizzare in modo più performante il sistema della Protezione Civile. I volontari possono segnalare un incendio ma non possono intervenire come fa il Corpo Forestale o i Vigili del fuoco. Fino ad ora la Protezione Civile trasferisce ai volontari un buono pasto e il gasolio per far girare i mezzi. C’è da lavorare su questa normativa perché il loro ruolo deve essere più impegnativo. Oggi per la prima volta - conclude Parrinello - la provincia di Trapani offre un modello di prevenzione all’intera Regione Siciliana.»
Anna Restivo