“Non doversi procedere perché il reato è estinto per intervenuta prescrizione”. E’ quanto ha sentenziato il giudice monocratico del Tribunale di Marsala Francesco Parrinello nel processo che ha visto imputato il 39enne pantesco Paride Martino Pulizzi, accusato di ricettazione.
Nel 2021, infatti, gli furono trovati a casa un segnale stradale di “stop” e una targa toponomastica riportante la dicitura “via Mulini a vento”. Cartelli di proprietà del Comune di Pantelleria che qualcuno aveva rubato. E per questo, il Gip di Marsala Sara Quittino aveva emesso un decreto penale di condanna al pagamento di una multa di 2500 euro. Contro il decreto penale fece, però, opposizione (per andare al processo, cercando di ottenere un’assoluzione, o quantomeno la prescrizione, poi effettivamente intervenuta) l’avvocato difensore, il marsalese Francesco Vinci.
Nel suo atto di opposizione, il legale si riservò “di presentare memorie ex art. 121 c.p.p., di depositare la lista dei testimoni con la indicazione delle circostanze su cui deve vertere l’esame (fatti di cui all’imputazione e su quanto loro abbiano visto e udito in occasione degli episodi di che trattasi) e di produrre documenti”. E alla fine, Pulizzi si è salvato in corner.