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30/04/2023 07:35:00

Oggi è il 30 Aprile. 41 anni fa a Palermo veniva ucciso Pio La Torre 

 Il 30 Aprile del 1982 veniva ucciso a Palermo Pio La Torre, il parlamentare del Pci ideatore delle leggi di contrasto alla mafia.

Pio La Torre, nato a Palermo il 24 dicembre 1927, entra nel 1960 nel Comitato centrale del PCI e, nel 1962 è segretario regionale in Sicilia. Nel 1972 viene eletto deputato; in Parlamento propone una legge che introduce il reato di associazione mafiosa, ed una norma che prevede la confisca dei beni ai mafiosi.

Nel 1981 torna in Sicilia per assumere la carica di segretario regionale del partito. La sua maggiore battaglia è contro la costruzione della base missilistica a Comiso che, secondo La Torre, rappresentava una minaccia per la pace nel Mar Mediterraneo e per la stessa Sicilia; per questo raccoglie un milione di firme in calce ad una petizione al Governo.

Il 30 aprile 1982, due moto affiancano l’auto con cui La Torre insieme a Rosario Di Salvo, sta andando alla sede del partito. Alcuni uomini mascherati con il casco e armati di pistole e mitragliette sparano decine di colpi contro i due. Pio La Torre muore all'istante mentre Di Salvo ha il tempo per estrarre una pistola e sparare alcuni colpi, prima di soccombere.

Dopo nove anni di indagini, nel 1991, i giudici del tribunale di Palermo hanno chiuso l'istruttoria rinviando a giudizio nove boss mafiosi aderenti alla Cupola di Cosa Nostra. Per quanto riguarda il movente sono state fatte varie ipotesi, ma nessuna ha avuto riscontri oggettivi. Nel 1992, un mafioso pentito, Leonardo Messina, ha rivelato che Pio La Torre fu ucciso su ordine di Totò Riina, capo dei corleonesi, a causa della sua proposta di legge riguardante i patrimoni dei mafiosi. 

MATTARELLA. "Le figure di Pio La Torre e di Rosario Di Salvo sono emblematici dei valori di legalità che sono a fondamento dello Stato di diritto". Lo sottolinea il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo messaggio al Centro Studi Pio La Torre, letto ad apertura dei lavori del "Progetto educativo antimafia" con gli studenti delle scuole. "Commemorare il loro operato contro la violenza, l'intimidazione e la condizione di assoggettamento , - prosegue il capo dello Stato - significa rendere omaggio all'abnegazione di chi ha pagato con il sacrificio della vita la difesa dei diritti e delle libertà sanciti dalla nostra Costituzione".
"Il contrasto alle mafie - sottolinea Mattarella - è responsabilità comune per dar vita a società libere basate sul ripudio di ogni sopraffazione ed è fondamentale la sensibilizzazione nei confronti delle giovani generazioni, come avvenuto attraverso il Progetto educativo antimafia. Nel quarantunesimo anniversario della loro uccisione per mano mafiosa, la Repubblica si unisce al ricordo di Pio La Torre e di Rosario Di Salvo e ne indica la lezione civile".

STUDENTI. In occasione del 41esimo anniversario dell'uccisione per mano di cosa nostra di Pio La Torre e Rosario Di Salvo, gli studenti delle scuole superiori e dell'Università di Palermo hanno fatto memoria nel dipartimento di Architettura dell'Università. Presenti anche Tiziana Di Salvo e Franco La Torre, figli delle due vittime di mafia.
I ragazzi hanno preso parte al progetto educativo antimafia che il centro studi, che porta il nome del sindacalista assassinato, porta avanti da 17 anni e che coinvolge migliaia di studenti da tutta Italia.
«Quella che porta la firma di Pio La Torre è una legge senza la quale non si sarebbe potuto fare il maxiprocesso – afferma Vito Lo Monaco, presidente emerito del centro studi -. Importante sottolineare il valore della memoria, soprattutto con gli studenti. C'è da parte loro un rifiuto totale del fenomeno mafioso, ma restano ancora forme di insicurezza nel rapporto tra le nuove generazioni e la politica, una sfiducia nello Stato».
Per la senatrice accademica Irene Ferarra «la memoria va conservata sopratutto nelle future generazioni. La legalità va promossa essenzialmente a scuola». Il prefetto di Palermo, Maria Teresa Cucinotta definisce Pio La Torre «un rivoluzionario per la vita che ha condotto e per l'intuizione geniale di definire il reato di associazione mafiosa e di colpire i patrimoni dei mafiosi».
In prima fila, circondati dagli studenti, Tiziana Di Salvo e Franco La Torre. «È bellissimo vedere tutti questi ragazzi - dice Tiziana Di Salvo - perché è importante mantenere la memoria. Uno dei metodi più efficaci per sconfiggere la mafia è diffondere la cultura antimafia tra i più giovani». Un concetto sottolineato anche da Franco La Torre: «Vedere tanti giovani conferma i risultati dell'impegno del Centro Pio La Torre. Bisogna rigenerare tutte quelle energie per portare avanti questo impegno fondamentale»