Un impegno condiviso tra Comune di Favignana e Curia per salvare l’antica chiesa di Sant'Antonio, costruita nell’Ottocento per volere dei Florio. È questa la proposta lanciata oggi dal sindaco Francesco Forgione nel corso del convegno organizzato da Italia Nostra in collaborazione con la Diocesi di Trapani e con il patrocinio del Comune.
"La chiesa di Sant'Antonio è un luogo fondamentale dell'identità, della storia di questa isola, anche nella costruzione dell’itinerario culturale, nel rapporto con il mare, con il lavoro, con l'industria e con i tonnaroti”, ha detto Forgione. “Noi stiamo lavorando per valorizzare, nel complesso, i Florio e tutto ciò che hanno rappresentato e rappresentano per quest’isola. La chiesa è di proprietà della Curia. Raccogliendo l’appello della sezione di Trapani di Italia Nostra e del suo presidente Totò Pellegrino, che ringrazio per l’iniziativa, siamo disponibili a collaborare per provare a individuare insieme nuovi finanziamenti che consentano di recuperare integralmente l’edificio e restituirlo alla comunità”.
“La proprietà giuridica è nostra e siamo sicuramente disponibili”, ha detto il vescovo Pietro Maria Fragnelli. “Ciò che però mi preme sottolineare è la proprietà morale, quella è di tutti, ogni favignanese deve dire: questa chiesa mi appartiene”.
Disponibilità è stata espressa anche dall'onorevole Dario Safina, deputato regionale, presente oggi ai lavori: "La prossima settimana – ha anticipato il parlamentare – verificherò con l'Assessorato la possibilità di individuare le risorse necessarie per recuperare la chiesa di Sant'Antonio, che ha un valore antropologico fondamentale, racconta la storia dei Florio, della mattanza dei tonni, di un’isola che ricordava i suoi defunti mettendoli nei visi degli angeli delle pitture parietali. Non si può disperdere questo pezzo di storia, anzi va valorizzato all'interno di un percorso che deve ricordare cosa hanno rappresentato i Florio assieme ai loro tonnaroti".
Mariarita Signorini, restauratrice e già presidente nazionale di Italia Nostra, intervenendo a conclusione dei lavori, ha invitato a fare presto al fine di non pregiudicare ulteriormente le già precarie condizioni della chiesa.