Una Nazione alla deriva. È la percezione che hanno suscitato gli accadimenti politici degli ultimi giorni. Il primo riguarda il ministro della cultura Sangiorgi e la sua reprimenda agli undici direttori generali del suo dicastero per stigmatizzare il fatto di essere andati in vacanza in un periodo caldo per l'attività museale e per invitarli, provocatoriamente, a un pranzo di lavoro a Ferragosto, questo il testo della missiva: "Gentili direttori, ho riscontrato come molti di voi, tranne qualche lodevole eccezione, fossero in ferie lunedì 24 aprile, giornata di ponte verso la Festa della Liberazione. Fermo restando che le ferie sono un diritto intangibile, vi faccio osservare che la peculiarità del nostro ministero, le cui attività trovano particolare riscontro proprio in occasione di queste festività, suggerirebbe una puntuale presenza proprio in questi giorni. Per capirci, è come se le forze dell'ordine andassero in ferie quando la città si svuota per le vacanze estive".
"Con l'occasione vi preannuncio che il 15 agosto p.v., alle ore 13.00, siete tutti invitati da me per un pranzo di lavoro. E' gradita l'occasione per porgere cordiali saluti". Alcuni hanno osato di più e sono i 25 deputati della maggioranza che erano assenti, altri 24 in missione, sul voto alla risoluzione sullo scostamento di bilancio da 3,4 miliardi di euro nel 2023 e 4,5 miliardi nel 2024, prevista nel Def, che bocciata non è passata a Montecitorio. Essi non avendo compreso che il loro è un lavoro avevano pensato bene di fare un mega superponte - da fare invidia al Reggio Calabria/Messina- ossia dalla festa della liberazione al primo maggio, 10 giorni.
Si ribadisce fare il parlamentare è un'occupazione, poi ci si chiede perché i populisti hanno successo, il salto della quaglia da pentastellato a Forza Italia da parte di Cancelleri, già deputato all'Ars due volte e candidato a presidente della regione Sicilia. Lo stesso fa la Chinnici europarlamentare del Pd già anche lei candidata alla presidenza della Trinacria. Infine la neosegreteria del Pd che si affida ad una consulente d'immagine esperta in armacromia, Enrica Chicchio, a detta della quale tra le due è nata una collaborazione "sempre più intensa" e soprattutto, professionale e dunque pagata, concludendo che con Elly ha un forfait. Forse è più di un presentimento.
Vittorio Alfieri