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06/05/2023 22:00:00

L'eterno scontro Italia-Francia, tra calcio e politica

 Italia-Francia tra calcio e politica. In piena festa calcistica napoletana, torna in mente la rivalità tra la due nazioni.

I capitoli sono innumerevoli, si rammentano i due più importanti incontri, la finale dei campionati europei del 2000 persa 2 a 1 quella che fece dimettere un uomo integerrimo allora CT Zoff per questo commento: "Sono indignato - disse Berlusconi - anche un dilettante avrebbe vinto la partita di domenica. Bastava fermare Zidane, tutto il gioco passava da lui. Se l'avesse marcato Gattuso non sarebbe finita così. Il problema è che uno ha l'intelligenza o non ce l'ha".

Parole durissime, con il silenzio assordante dei dirigenti della pelota. Nel 2006 l'epilogo dei campionati del mondo vinti da Lippi e i suoi prodi in terra teutonica ai calci di rigore, i transalpini avevano in Zidane il capitano che nell'atto conclusivo perse la testa e la utilizzò impropriamente.

Dall'avvento del governo Meloni i rapporti diplomatici, causa migranti, si sono arroventati .Lo scorso autunno, la nave Humanity 1 della Ong Ocean Viking era stata motivo di incidente diplomatico. Il governo italiano non ne aveva autorizzato lo sbarco e aveva chiamato in causa la Francia, affermando che potesse accogliere lei i 230 naufraghi in un suo porto. Darmanin concesse un porto "in via del tutto eccezionale", ma definì l'Italia "irresponsabile". Adesso è tornato sul dossier: "C’è un afflusso di migranti a Mentone perché Meloni, che guida un governo di estrema destra scelto dagli amici di Le Pen, è incapace di risolvere i problemi migratori per cui è stata eletta". Poi:" C’è un vizio nell’estrema destra, che è quello di mentire alla popolazione”. Ciò ha suscitato l'ira bipartisan, Tajani ha annullato l'incontro con l'omologa francese. È corretto ribadire la propria sovranità e contenere lo sciovinismo parigino, ma necessita rammentare che nello scacchiere internazionale abbiamo bisogno della loro partnership, anche perché li abbiamo sconfitti solo calcisticamente.

Vittorio Alfieri