Sembra un "day after" infinito, quello di Campobello di Mazara. Da quando è stato preso Matteo Messina Denaro, a Palermo, lo scorso 16 Gennaio, la cittadina sospesa tra il mare e la valle del Belice vive in un clima surreale, a tratti assurdo. Prima, l'invasione dei giornalisti, fotografi e cameraman di tutto il mondo, alla ricerca dei covi di Messina Denaro, anzi, all'inseguimento dei Ros, che erano sulle tracce del boss. Poi la scoperta che il latitante, in pratica, faceva la sua vita tranquilla, almeno negli ultimi anni, a Campobello di Mazara, contando su una rete di fiancheggiatori tutt'altro che insospettabili, e su molte persone che all'occorrenza si giravano dall'altra parte. Chi sapeva, chi non sapeva, chi avrebbe potuto sapere ma .... Campobello di Mazara ha avuto così puntato contro il dito da parte di tutti E' diventata la città mafiosa per eccellenza, quella delle connivenze, del clima omertoso. Va detto che sarebbe stato singolare il contrario, in verità. Il nostro codice penale è chiaro: c'è mafia, se c'è "soggezione". E c'è soggezione, proprio quando in tanti hanno paura di parlare. Gli abitanti si lamentano: "Ci fanno passare per mafiosi, ma le forze dell'ordine dov'erano?". Chi ha svolto servizio in città, invece, se la prende con i superiori: si scopre che tante segnalazioni erano arrivate negli ultimi anni sulla possibile presenza, a Campobello, di Messina Denaro. Solo che queste segnalazioni, inviate ai piani alti, non trovavano quasi mai un riscontro investigativo. Nel mezzo poi c'è la figura singolare del Sindaco Giusppe Castiglione. Anche in questo caso, il Pd solo ora prende le distanze dal Sindaco eletto con i voti della mafia - la prima volta -, ma in realtà su Tp24 lo abbiamo scritto già anni fa. Solo che ora anche Castiglione è finito nel tritacarne...
Le indagini per fare il punto sulla rete del latitante continuano. C'è chi dice che altri arresti sono in vista, ma più che altro per ora ci sono delle perquisizioni, anche in luoghi insospettabili, perchè si scopre che Matteo Messina Denaro alias Andrea Bonafede alias Franco Salsi giocava a poker con tante persone.
Ma non si parla solo di mafia a Campobello di Mazara. Oltre al contesto legato a Messina Denaro, infatti, c'è tanta elettricità. Perchè molte cose sono successe, piccoli episodi di cronaca, tra Mazara del Vallo e Campobello di Mazara, sui quali indagano le forze dell'ordine.
Tra gli episodi più importanti, la sera del 20 Febbraio 2023, c'è stato un incendio doloso alla ditta Agricomac dei fratelli Antonino e Filippo Pizzo, e di Pietro e Luigi Fiorentino. L'incendio ha danneggiato i mezzi della ditta (due camion e un muletto) e la Procura e i Carabinieri stanno indagando sulla base delle immagini dell'impianto di videosorveglianza e di altri elementi raccolti. Ad agire si sa che sono stati due soggetti, che hanno tagliato il lucchetto del cancello dell'azienda. Già ad Agosto, durante la chiusura delle ferie, la ditta aveva subito il furto di mezzi e persino di un condizionatore.
Indagini in corso anche per un altro episodio avvenuto prima dell'arresto di Messina Denaro, a dicembre del 2022. A Campobello di Mazara, in Contrada Bosco Angiluffo, veniva incendiato un casolare all'interno dell'azienda agricola di Epifanio, detto Fano, Napoli. Imprenditore pregiudicato, Fano Napoli è molto noto a Campobello e non solo. E' stato anche indagato nell'ambito di alcune filoni investigativi sulla latitanza di Messina Denaro. Durante il sopralluogo, dopo la denucnia, sono state trovate, nella sua tenuta, due croci di legno e due cartucce.
Il 9 Gennaio del 2023, un altro strano episodio. Un pensionato, Antonino Angola, incensurato, ha denunciato il ritrovamento nel suo terreno di Contrada San Giovanni, sempre a Campobello, di una Mercedes classe A bruciata. Sull'autovettura una croce con dei fili di erba, un biglietto con la scritta "POI SI", ed infine nella fiancata la scritta "MORT". Gli investigatori sono risaliti alla proprietaria dell'auto, una donna di Castelvetrano, che ha detto che l'auto era in uso al suo ex compagno, un uomo con piccoli precedenti penali. L'auto doveva essere in fermo amministrativo, ma l'uomo - che sulla carta aveva la custodia del mezzo - ha dichiarato di non avere informazioni sull'auto dal giorno del sequestro (e per questo è stato denunciato).
Il giorno prima, l'8 Gennaio, si era presentato ai Carabinieri un altro signore, Giovanni Domenico Virga, di Altofonte. Ha un roulotte che usa come casa vacanze a Tre Fontane, in un terreno di sua proprietà. Anche per lui, ignoti hanno forzato il cancello, sono entrati nella roulotte e hanno dato fuoco.
Infine, c'è l'incendio delle due auto della polizia municipale, a Campobello di Mazara, qualche giorno fa. Almeno in quel caso le indagini sono state veloci, e l'autore dell'incendio è stato subito identificato.