La maggior parte di noi si aggira per questo mondo senza sapere chi è realmente.
So di destare dello scompiglio dicendo questo. La verità è che noi pensiamo di sapere chi siamo, ma le informazioni che abbiamo non sono di prima mano.
Molto spesso sono il riflesso di quello che ci è stato detto di noi, le etichette che ci hanno appiccicato, frutto delle lenti distorte di chi ci guarda/guardava. Genitori in primis.
È paradossale, ma ci vuole grande lavoro interiore su di noi per permettere agli altri di essere ciò che sono, di vederli, senza proiettare desideri, aspettative, mondi mentali personali.
Questo è il malinteso alla base di ogni rapporto umano che non funziona: coppie, genitori-figli, amicizie, alunni-insegnanti,…
Le persone hanno troppa sofferenza interiore non elaborata per vederci per chi siamo realmente.
Ci troviamo quindi spesso convinti di essere qualcosa che non siamo solo perché ce lo hanno appiccicato addosso.
Il lavoro sull’autostima consiste principalmente nel togliere tutti gli strati che ci siamo addossati dalla famiglia, dalla scuola, gli amici, le esperienze vissute.
Per costruire un’immagine di sé forte e autentica è indispensabile tornare a quando eravamo bambini, ricordare come eravamo prima di tutti i condizionamenti, cosa amavamo fare, quali erano le attività in cui ci perdevamo e che non avremmo mai voluto smettere di fare. Spesso sono le attività che abbiamo abbandonato, quasi dimenticato e a causa di questo siamo diventati più tristi, frustrati, e anche più vecchi. Perché quando non c’è gioia nella nostra vita si inizia a invecchiare.
Un punto importante è anche fare un elenco di tutte le cose che abbiamo realizzato nella nostra vita, perché troppo spesso le diamo per scontate, e noi stessi non ci vediamo, non vediamo le nostre vittorie, le nostre conquiste, le capacità che abbiamo messo in campo in situazioni difficili.
E invece è proprio nelle tempeste che abbiamo attraversato che risplendono le nostre capacità, i nostri talenti e le nostre risorse.
C’è bisogno che ci ricordiamo sempre che siamo noi il punto di riferimento, non l’opinione degli altri. L’opinione degli altri non ci definisce.
Le nostre scelte definiscono chi siamo veramente.
Maria Giovanna Trapani