Si vis pacem para bellum, 'se vuoi la pace prepara la guerra', è una locuzione latina dello scrittore romano Vegezio. In una accezione molto comune viene utilizzata per affermare che per assicurare la concordia necessita avere le armi per difendersi. Il 24 febbraio dell'anno scorso la Russia ha invaso l'Ucraina nella famigerata 'operazione speciale' e Kiev non ha potuto ostacolare l'ingresso indesiderato, allora si pensò ad un conflitto lampo per il dispiegamento di forze favorevoli a Putin.
Ciò non è avvenuto e l'Occidente ha deciso che il modo migliore per aiutare la patria di Gogol sia l'invio delle armi, dopo che nel 2014 ci fu l'annessione della Crimea da parte del nuovo zar senza colpo ferire, con l'accordo della concessione alle regioni del Donetsk e Lugansk di maggiore autonomia. È assodato che Mosca si aspettasse un'accoglienza di liberazione e invece ha trovato la resistenza ucraina e lo testimonia il fatto che Kiev non fu isolata con la sospensione delle comunicazioni e dell'energia elettrica. È diventata una guerra di logoramento con l'Occidente a sostegno degli aggrediti con l'invio di armi, ultimi in ordine cronologico sono i missili che Londra ha confermato nei giorni scorsi che a breve fornirà a Kiev quelli da crociera capaci di colpire oltre 250 km.
Si consideri che quelli in dotazione in mano alle forze ucraine giungono solo a 80 km di distanza. Fin da subito si è intrapresa la strada diplomatica che ha visto come negoziatore l'oligarca Abramovic. Si rammentano i colloqui telefonici di Macron con l'ex agente del KGB. Ci si è affidati finanche all'imbarazzante Erdogan. Sembra che finalmente sia arrivato il momento del Papa che dovrebbe ricevere Zelensky. Il Pontefice quasi subito ha chiesto di andare a Mosca, senza avere risposta. Lo scenario dopo 15 mesi è cambiato e il tentativo del Papa, potrebbe essere premiato, porterà Putin a conoscere con l'intermediatore migliore le condizioni di Kiev. Stabilito il contratto dovrà essere Francesco a mediare sulle richieste e stabilire una sintesi con lui a fare da garante. In questa fattispecie è indubbio: 'Si vis pacem para bellum'.
Vittorio Alfieri