Sobrietà. È la qualità del comportamento di chi si contiene entro i limiti della necessità e della sufficienza, che rifugge da ogni artificio e ornamento, privo di ridondanze e superfluità. L'otto maggio scorso in occasione del 75° anno della prima seduta al senato, il presidente La Russa ha voluto per la sua celebrazione che Morandi cantasse nell'emiciclo. Al termine dell'esibizione e durante l'inevitabile ricevimento, con il volto soddisfatto la seconda carica dello stato ha detto: "puntuali sui tempi e giusti nei contenuti. Poi se è andato tutto bene non tocca a me dirlo". Nel frattempo, gli studenti protestavano accampandosi con le tende per il caro affitti, con stanze dal costo di 700€ mensili, oppure le molteplici decolizzazione d'aziende nostrane in atto. Si poteva rammentare l'evento con più semplicità.
Anche gli Stati generale della natalità non si sono esentati dell'eccessivo. Già era un unicum trovare il Pontefice e la presidente del Consiglio dei ministri sullo stesso palco e seduti accanto, la Meloni ha scelto il quasi 'total white', sul quale anche Francesco ha ironizzato.
Pur essendo un incontro pubblico e non un'udienza papale, il 'privilegio del bianco' si dovrebbe attribuire solo alle sovrane cattoliche e questo nella forma.
Nella sostanza ci ha pensato il ministro Lollobrigida: "Credo che sia evidente a tutti che non esiste una razza italiana. È un falso problema immaginare un concetto di questa natura. Esiste però una cultura, un'etnia italiana, quella che la Treccani definisce raggruppamento linguistico culturale, che immagino che in questo convegno si tenda a tutelare". Errare è umano perseverare è diabolico, altro che sobrietà per il cognato della presidente del consiglio dei ministri.
Vittorio Alfieri