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19/05/2023 06:00:00

A Palermo, l’antimafia del dito medio e il caso Maricetta Tirrito

 Ieri a Palermo, presso l’istituto scolastico paritario Platone, si è tenuto un seminario dedicato ai rapporti Stato/mafia, dal titolo “Il terribile 1979. Il sacrificio di Lenin Mancuso e Cesare Terranova”. Tra gli ospiti principali, Carmine Mancuso, figlio di Lenin Mancuso ed il regista Pasquale Scimeca, che sta facendo un film sul giudice e sul maresciallo uccisi nel 1979.

 

Tra gli interventi è previsto anche quello di Maricetta Tirrito, del CoGi (Comitato dei collaboratori di giustizia), che però si ritrova accusata di truffa per una struttura di cohousing di anziani che si sarebbe rivelata una rsa abusiva gestita in condizioni anche igieniche discutibili. Stando almeno alla puntata de Le Iene andata in onda lo scorso aprile (qui il servizio) e ai verbali dei carabinieri del Nas.

Della signora Tirrito però se ne era già parlato anche in passato. Lo aveva fatto Stefano Zurlo de Il Giornale con un articolo del settembre 2019, ricordando i trascorsi giudiziari della donna, condannata per simulazione di reato. Ne aveva scritto Selvaggia Lucarelli sui social e, soprattutto ne aveva scritto anche Repubblica nel 2001.

La Tirrito ha denunciato Zurlo per diffamazione. Ma a noi non risulta che il giornalista abbia scritto il falso. Anzi, possiamo affermare con certezza che quella condanna per simulazione di reato divenne definitiva, dal momento che il ricorso in Cassazione venne rigettato. Inoltre, qualche tempo dopo la Tirrito si beccò un’altra condanna, stavolta per calunnia. Anche questa diventata definitiva.

 

Eppure Maricetta Tirrito, da anni è impegnata in diversi ambiti, rivestendo diversi ruoli di rappresentanza. Per citarne qualcuno in ordine sparso: referente regionale per il Lazio del sindacato FILP (Fronte Italiano per il Lavoro e la Partecipazione); portavoce del COSIA (Comitato di Supporto agli Imprenditori Abbandonati); presidente del Laboratorio Una Donna (centro di prima accoglienza ad Ostia per donne che decidono di denunciare le storie di violenza); vicepresidente dell’associazione “Bambini Strappati”, la cui presidente è Sara De Ceglia, la mamma di Greta, bambina (non) di Bibbiano del 2019 (la Tirrito era salita sul palco a Pontida insieme a Salvini, con la De Ceglia e figlia)…

 

Ma il ruolo che più in questo momento ci interessa è quello di presidente del CoGi, il Comitato dei collaboratori di giustizia di cui dicevamo all’inizio. Nella puntata de Le Iene dello scorso aprile, al minuto 21,15 si sente qualcuno che dice che questo comitato non esiste. Ecco perché abbiamo chiesto lumi a Piera Aiello, ex parlamentare che ha fatto recentemente parte della commissione antimafia nazionale. Ci ha risposto così: “Ho audito una settantina di collaboratori di giustizia, ma nessuno mi ha mai detto di far parte di questo comitato. Ne ho incontrato tanti altri anche nelle carceri di Alessandria, Vicenza, Roma, ma non me ne ha mai parlato nessuno. Io inviterei la signora Tirrito a pubblicare lo statuto, dicendo anche quali collaboratori ne fanno parte e chi compone il direttivo. Sarebbe interessante anche capire in cosa consiste nello specifico la loro attività”.

 

Non risponderò alle provocazioni avute – aveva invece affermato in un video la Tirrito - né a tutte le falsità che nel tempo sono state dette”.

E proprio ieri sera ha postato su facebook una sua foto mentre fa il dito medio, commentando “Oggi ho riso tanto! . . . Ricordate Amici.... CHI DI STAMPA FERISCE.... DI STAMPA PERISCE!!!........ E avoglia ora a fare post e cinguettii.... Denuncia e mettiti in coda.... Io ho gia' posto avanti!!... Ahahaahaha”.

Per carità, ognuno ha il suo stile.

Ma un chiarimento da parte di coloro che invitano a parlare di legalità nella scuole chi ha ricevuto due condanne definitive e una denuncia per truffa aggravata, forse, non sarebbe male.

 

Egidio Morici