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20/05/2023 00:00:00

Al via a Favignana il convegno “Isole mediterranee. Storie, culture, patrimoni”

Si è svolto a Favignana il convegno "Isole mediterranee. Storie, culture, patrimoni". “La retorica sul Mediterraneo, incontro tra culture, luogo di ricostruzione, non basta più, l’Europa, e anche l’Italia, devono interrogarsi su quale è stata la politica sull’immigrazione degli ultimi anni. Questi temi ci riguardano tutti e la cultura può avere un ruolo fondamentale. Il Mediterraneo deve tornare a essere un luogo di incontro tra culture, costruzioni di identità e non un cimitero per chi tenta di fuggire dalla fame e dalla disperazione”.

Lo ha detto in sindaco di Favignana – Isole Egadi Francesco Forgione intervenendo questa mattina presso l’ex Stabilimento Florio nell’ambito del convegno “Isole mediterranee. Storie, culture, patrimoni. Dedicato a Sebastiano Tusa”, organizzato dalla Fondazione Buttitta con la collaborazione del Centro Studi Vincenzo e Sebastiano Tusa, con il patrocinio del Comune e importanti Istituzioni nazionali e regionali.

“Questa iniziativa ha un duplice scopo, da un lato continuare a tenere viva la memoria del lavoro e dell’impegno di Sebastiano Tusa per la cultura mediterranea e per la Sicilia e il suo patrimonio archeologico e storico”, spiega Ignazio E. Buttitta, presidente della Fondazione Buttitta. “Dall’altro quello di riportare l’attenzione sulle isole minori mediterranee che sono delle realtà particolarmente delicate e fragili sottoposte a processi di degrado ambientale, da un lato, e dall’altro a processi di turisticizzazione che spesso ne minano alla base le strutture sociali. Ricordare le storie, l’importanza dei patrimoni, il rilievo assoluto che queste realtà hanno per la nostra terra, il nostro mare, risulta fondamentale”.

Concetto ribadito anche dal Soprintendente del Mare della Regione Siciliana Ferdinando Maurici che, nel corso del suo intervento, ha sottolineato l’importanza delle isole minori. “Sono mondi fragili in cui spesso la vita è difficile che vivono sospese tra due opposti, da un lato sono aperte alle innovazioni, perché la condizione isolana favorisce l‘arrivo di novità da altri luoghi, altre sponde, altre civiltà, dall’altro tendono alla conservazione perché la loro natura di isola ne favorisce la chiusura”.