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22/05/2023 00:00:00

La politica e la lottizzazione della RAI

 Lottizzazione della Rai. L'azienda di stato, è la società concessionaria in esclusiva del servizio pubblico radiofonico e televisivo in Italia. Nata nel 1924 con il nome di Unione radiofonica italiana, divenne Ente italiano per le audizioni radiofoniche-EIAR-nel 1927, poi Radio Audizioni Italiane -RAI- nel 1944 e infine Rai − Radiotelevisione Italiana nel 1954.

Il suo editore è il Ministero Economia e Finanze ed è sorretta dal canone TV che pagano i cittadini . La pratica della spartizione è sempre esistita, un protagonista anche ministro della prima Repubblica -Mastella-tra il serio e il faceto ha dichiarato: "Quando arrivavano 10 giornalisti si diceva: quattro sono della DC, tre socialisti, due comunisti e uno bravo". Ovviamente l'arrivo del nuovo governo sta riscrivendo l'organigramma, iniziando dal Consiglio d'amministrazione via Fuortes, il nuovo AD è Roberto Sergio, per poi mettere alla guida Rossi -in quota FdI- che sostiene la teoria del complotto della sostituzione etnica, di Putin e no vax, tra un anno alla fine naturale del mandato e indicato dal nuovo AD come direttore generale.

D'altronde è vitale per ogni esecutivo controllare la TV e lo suffraga l'esistenza di una commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, anche perché un rapporto Censis del 2022 lo conferma più della metà degli italiani apprende dallo schermo generalista, perché otto e nove sono ad oggi marginali, e averne cinque su sette favorevoli sono un buon viatico per gestire il potere.

E lo sanno benissimo la presidente del Consiglio e i suoi due vice essendo tutti e tre giornalisti. Perché come canta Renato Zero: "Viva la RAI, Con il suo impero, Dice la RAI, Soltanto il vero".

Vittorio Alfieri