Gentile direttore di Tp24,
intervengo su una questione che è di grande attualità: la pista ciclabile che da Salinella finisce alla Florio. Il ventaglio di critiche fatte anche da autorevoli personaggi che dovrebbero sostenere il turismo e lo sviluppo del nostro territorio mi lascia alquanto perplesso e nell’esercizio democratico di espressione anch’io voglio aggiungere degli elementi di riflessione alla vicenda.
Partiamo dal concetto mi auguro condivisibile che lo sviluppo di un territorio passa da azioni che devono essere in campo all’unisono da una intera regione e non da singolo paesello, proprio per questo l’Europa stimolata dalla nostra regione ha destinati dei fondi ad hoc per la Sicilia affinché l’intera isola possa diventare al pari di tante realtà del mondo metà di cicloturismo e essere percorsa nel suo perimetro tutta in bici, tutto ciò per attrarre un nuovo volano turistico e allo stesso tempo mettere sempre più al bando l’uso di mezzi inquinanti che imperversano nelle nostre città cercando di ridurre quello che il cambiamento climatico sta evidenziando anche drammaticamente ( vedi Emilia Romagna) in questi ultimi anni; ebbene a Marsala tutto ciò non viene assolutamente preso in considerazione anzi viene ribaltata la questione additando le realizzande piste ciclabili come la panacea di tutti i mali, cosa che già di per se lascia me e tantissimi altri “ basiti”!
Cari amiche e amici io penso che ridurre anche da noi il traffico e rendere più sicure chi vuole usare la bici o anche camminare a piedi a scapito di qualche minuto in più di percorrenza in auto ove ci dovesse installare qualche senso unico non mi pare che muoia nessuno e pongo qualche esempio: oggi la Spagnola è un luogo frequentato da famiglie e turisti che godono dello spettacolo di panorama unico al mondo che essa offre, prima invece col doppio senso di circolazione era impossibile camminare a piedi senza rischiare di essere falciati, ricordo un incidente subito dopo villa Genna in cui dei ragazzi furono investiti da un auto che li stritoló al muretto di cemento che delimita la carreggiata con conseguenze drammatiche! Vero è che il giro da percorrere per ritornare alla provinciale attualmente è scomodo ma esistono ben due stradelle intermedie che basterebbe essere segnalate per essere utilizzate per poter ricongiungersi alla provinciale con grande serenità, ma attenzione qui inizia la denigrazione subdola da parte di alcuni sulle piste in questione, l’amministrazione attuale nonostante è a conoscenza di queste diramazioni da tre anni che è in carica non si è permessa di mettere nessun cartello per poterle individuare, visto che sono nascoste alla vista di noi cittadini! Oggi ritorno alla questione della pista di Sappusi, è iniziata la stessa denigrazione con lo stesso dogma ” l’auto e il suo uso divino ha potere su qualsiasi esercizio umano” recitano in queste ore alcuni ( miopi, aggiungo io)!
E vengo al progetto: la pista a Sappusi non ha sfruttato lo spazio del parco che si trova al di là del marciapiede perché avrebbe comportato una richiesta di parere della sovrintendenza con conseguente aumento dei costi di realizzo che non erano coerenti con i tempi di presentazione del progetto al bando europeo e in ogni caso si tratta di soli 800 metri che non inficiano il doppio senso di circolazione come si vede in questi giorni nonostante il cantiere aperto, tolte le reti di protezione la carreggiata per le vetture nel doppio senso di marcia sarà sempre possibile, per quanto riguarda il lungomare che va dai canottieri a viale isonzo ( Pompa di benzina) per arrivare al bastione e girare a sinistra del lungomare Boeo, non mi pare che il senso unico per questo tratto che gira su se stesso inficia nulla anzi, le attività esistenti avrebbero la possibilista dal lato del marciapiede interno di avere una infinita possibilità di posteggio sul manto stradale, in regola ed in assoluta sicurezza( oggi non è così, tutte le auto che vediamo parcheggiate sui marciapiedi in prossimità dei locali alla moda del lungomare sono tutte sanzionabili oltre alla pericolosità che per forza di cose c’è). Così come qualcuno in maniera maldestra sostiene che verrebbero eliminati i parcheggi che vanno dal bastione a canottieri sul lato destro, ebbene tutti le macchine, grazie al senso unico, si possono collocare sul lato opposto e a conti fatti il numero di posti aumenterebbe! In viale isonzo verrebbero cassati solo i venti posti a sinistra della strada, tra l’altro sono strisce blu che di giorno sono sempre inutilizzati e non servono ai residenti! Tutto il resto della lungomare che va dal benzinaio attraversa il monumento ai mille per arrivare alla Florio rimane a doppio senso di circolazione, lo stesso dicasi per la parte di pista che arriva alla stazione, sulla via Noto la parte di posteggio a sinistra a salire verrà eliminata ma ricordo a tutti che si può avere in concessione il parcheggio vicino alla stazione che è molto più sicuro per raggiungere l’Inam per chi uscendo dall’ auto necessità di sedia a rotelle o ha difficoltà motorie o anche mamme con passegini)! Un ultimissimo considerazione che riguarda la pista che potrebbe sorgere nei lidi a sud: provate a posteggiare l’auto al lido Pakeka ed andare a piedi fini al lido Delfino e anche al lido Signorino, ditemi quante volte rischierete di essere travolti dalle autovetture? Vedete il nostro egoismo non ci porta a riflettere su come migliorare la vivibilità dell’intera comunità a scapito di qualche piccola rinuncia e abitudine quotidiana!con questi presupposti di mancanza di visione non abbiamo dove andare, anzi si, i nostri ragazzi continueranno da emigrare altrove ed il nostro territorio continuerà a svuotarsi delle forze migliori, abbiamo tutti in passato costruito un mondo fittizio basato su parecchi errori e ahimè lo si vorrebbe continuare a fare! Io non ci sto, è giusto confrontarsi ma se iniziamo a giustificare sempre il parente o l’amico che per forza di cose magari abitando nelle zone interessate a qualche nuova infrastruttura si lamenta, non abbiamo dove andare! Grazie per la cortese attenzione.
Rino Passalcqua, consigliere comunale