C’erano gli incontri nel retrobottega dei bar. C’era il passaggio in macchina. Gli appuntamenti con pregiudicati e le soste nel fruttivendolo e nei negozi.
Nino Buzzitta, anziano mafioso trapanese, non riusciva proprio a rispettare i divieti imposti. E così, l’occasione fa l’uomo ladro. Appena possibile disobbediva. Ma ad osservare tutto c’erano i carabinieri, che in meno di due anni hanno accertato ben trenta violazioni. Buzzitta, così, torna in carcere. Nonostante l’età e problemi di salute.
Buzzitta, 81 anni, si trovava agli arresti domiciliari per sottoporsi ad alcune cure mediche, ma aveva il divieto di comunicare con soggetti diversi dai familiari conviventi. Proprio in ragione delle condizioni di salute, il Tribunale di Trapani aveva autorizzato l’imputato a lasciare il domicilio senza scorta, con l'espressa indicazione di percorrere la via più breve per il luogo da raggiungere, senza effettuare soste intermedie, nonché di comunicare alle autorità addette ai controlli, gli orari dei propri spostamenti.
Sono ben 30 le violazioni accertate tra il dicembre 2021 e l’aprile 2023.
Buzzitta, ad esempio, si è recato in diversi esercizi pubblici, come bar, negozi di ortofrutta, macellerie, auto-officine, edicole, caseifici, nei comuni di Erice, Trapani, e Paceco, tanto durante le ore del giorno che della sera. Il tutto intrattenendosi con persone estranee al nucleo familiare. Buzzitta è stato beccato a parlare, durante il tragitto casa-luogo di cura o tribunale, con persone con precedenti di polizia, il 30 giugno e il 18 ottobre 2022.. Anche le modalità di alcuni degli incontri non autorizzati hanno destato “particolare allarme” si legge nel provvedimento. Come l’incontro tra Buzzitta e tale Giuseppe Catania, avvenuto nel retrobottega del caffè “Be cool” il 3 dicembre 2021. Altro incontro tra Buzzitta e Vito Culcasi, il 15 novembre 2022, quando il mafioso si è fatto accompagnare a casa.
Si legge nell’ordinanza che “è gravissimo e denota una pervicacia nell’agire criminale il fatto che Buzzitta, seppur sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari per un delitto grave quale la partecipazione all’associazione mafiosa e già condannato, abbia tenuto con pervicacia e continuativamente una condotta altamente trasgressiva delle prescrizioni impostegli, anche nel corso della celebrazione del processo appena conclusosi in primo grado”.
Chi è Nino Buzzitta. La sua storia si intreccia con quella della criminalità organizzata di Trapani degli ultimi 40 anni. Buzzitta si è guadagnato l’essere “uomo sintuto” nella consorteria mafiosa quando Totò Minore guidava la cupola di Trapani negli anni '80. Poi, nella guerra di mafia dei primi anni 80, Minore viene fatto uccidere da Totò Riina. Nonostante lo sterminio degli avversari voluto da Riina, Buzzitta resta a galla. E’ gran conoscitore delle dinamiche mafiose, e può essere utile ai nuovi capi. Successivamente, Matteo Messina Denaro indicò Ciccio Pace come successore di Vincenzo Virga dopo l’arresto, ma Buzzitta continuò a svolgere un ruolo influente nella cosca di Trapani, offrendo consigli a Pace e ai figli di Virga.
Nonostante l'età avanzata, Buzzitta è rimasto attivo all’interno di cosa nostra. Dà consigli su come gestire rapporti e appalti a Franco Virga, figlio dell'ergastolano Vincenzo. Lo ritroviamo infatti in una delle ultime grandi operazioni antimafia. Imputato nel processo "Scrigno" lo scorso 3 marzo era stato condannato dal Tribunale di Trapani, presieduto dal giudice Daniela Troja, a 21 anni di reclusione.