35 beni immobili e 32 beni mobili, l’intero capitale sociale e il complesso aziendale di 2 imprese attive nella produzione e il commercio di cemento e di lavori edili in genere (Calcestruzzi Castelvetrano srl e la Clemente Costruzioni srl) per un valore stimato di circa 6 milioni di euro, è il patrimonio confiscato a Nicolò Clemente, l'imprenditore edile di Castelvetrano condanato per associazione famiglia, e ora sottoposto a tre anni di sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, con obbligo di soggiorno nel Comune di residenza o di dimora abituale.
L'operazione è stata eseguita questa mattina dalla Direzione Investigativa Antimafia e il provvedimento di confisca emesso dal Tribunale di Trapani.
Nel mese di luglio 2018 Clemente è stato sottoposto a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP del Tribunale di Palermo ed eseguita dalla DIA, a seguito della quale era stato condannato, in via definitiva, alla pena di 15 anni di reclusione per associazione di tipo mafioso.
L’imprenditore, peraltro, è stato individuato garzie alle dichiarazioni rese da taluni collaboratori di giustizia quale espressione del sodalizio mafioso di Castelvetrano con il quale sarebbe riuscito ad imporsi nel tessuto economico locale riconoscendo al clan, contestualmente, ingenti risorse finanziarie.
L’odierno risultato si inserisce nell’ambito delle attività Istituzionali finalizzate all’aggressione dei patrimoni illecitamente acquisiti e riconducibili, direttamente o indirettamente, a contesti delinquenziali di tipo mafioso, agendo così a tutela e salvaguardia della parte sana del tessuto economico nazionale.