Diciassette. Sono le violazioni della campagna elettorale accertate dall'Autorità Garante per le Comunicazioni, a Trapani. Per diciassette volte, infatti, non si è capito se c'era differenza tra la comunicazione ufficiale del Comune di Trapani e quella invece del candidato Sindaco uscente Giacomo Tranchida.
La sanzione dell'Agcom conferma i dubbi e le perplessità di Maurizio Miceli, sfidante di Tranchida - e sconfitto per un pugno di voti - che in più occasioni aveva contestato l'utilizzo non imparziale della comunicazione istituzionale.
Anche su Tp24 avevamo notato come venisse, in pratica, costantemente violato a Trapani (ma anche in molti Comuni al voto) il divieto che impone a tutte le amministrazioni pubbliche di svolgere attività di comunicazione, se non in forma impersonale, durante il periodo delle elezioni.
Va comunque sottolineato che l'AgCom, si, dà ragione a Miceli. Ma, ad urne chiuse, serve a ben poco.
“Avevamo ragione noi nel denunciare l’utilizzo privato degli strumenti del comune di Trapani da parte di Giacomo Turano rectius Tranchida, riconfermato sindaco di Trapani, reo di aver violato sistematicamente la normativa che impone a tutte le amministrazioni pubbliche, dalla data di convocazione dei comizi elettorali e fino alla chiusura delle operazioni di voto, il divieto di svolgere attività di comunicazione ad eccezione di quelle effettuate in forma impersonale ed indispensabili per l'efficace assolvimento delle proprie funzioni. L’Agcom, infatti, ha imposto la rimozione di 17 post ritenendo che tali circostanze confermassero una chiara correlazione tra il profilo facebook segnalato di Giacomo Tranchida Sindaco di Trapani e il Comune di Trapani, commistione tra elementi istituzionali ed elementi a scopo propagandistico “tale da ledere il legittimo affidamento dei cittadini circa la provenienza delle informazioni trasmesse dal Signor Giacomo Tranchida, Sindaco uscente e candidato alla carica di Sindaco del Comune, tenuto ad improntare la sua azione non solo agli specifici principi di legalità, imparzialità e buon andamento, ma anche al principio generale di comportamento secondo buona fede”. La macchina Istituzionale è stata usata impropriamente, l’affidamento dei cittadini ai canali istituzionali del comune ha certamente frustrato la competizione democratica, tuttavia, l’Istituzione di riferimento è intervenuta in ritardo e con una sanzione oggi totalmente insignificante. Ho provveduto a trasmettere questo provvedimento al senatore del collegio Raoul Russo di Fratelli d’Italia affinché, ormai purtroppo soltanto e per il futuro, vengano stabilite tempistiche e sanzioni tali da scongiurare l’utilizzo propagandistico dei canali istituzionali affinché il Tranchida di turno ogni tanto trovi un argine alla sua prepotenza ed allergia alle regole.” Queste le parole di Maurizio Miceli, candidato sindaco di Trapani e coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia.
Le 17 violazioni pro Trancrida del Comune di Trapani in campagna elettorale by Redazione Tp24 on Scribd