Il presidente della Regione, Renato Schifani, dopo le turbolenze degli ultimi giorni, è riuscito a ricompattare la maggioranza. Il clima nel centrodestra torna sereno, e ieri è andata pertanto in porto la "manovrina bis". La soluzione della crisi di governo che serpeggiava da settimane è stata risolta nel più classico dei modi: meglio non toccare nulla e continuare così. Un rimpasto, infatti, in questo momento, aprirebbe delle vere e proprie faide tra i partiti della maggioranza e anche al loro interno. Chi rimane vincitore è Mimmo Turano. L'assessore alcamese in quota Lega era l'indiziato numero uno per lasciare la Giunta regionale. Fratelli d'Italia voleva la sua testa, dopo il mancato appoggio al candidato del centrodestra a Trapani, nelle ultime amministrative. Schifani era pure d'accordo, tanto che aveva annunciato il benservito a Turano. Ma ha prevalso la prudenza. Cambiare anche una sola pedina, in questo momento in cui in tanti sono sull'orlo di una crisi di nervi, potrebbe destabilizzare il governo.
Schifani ha quindi chiesto a tutti uno sforzo: nessuna sorpresa nell'approvazione in aula della manovrina bis. E così è stato.
Nella "manovrina bis" approvata ieri in Parlamento c'è anche lo stop all'aumento dell'indennità dei deputati. Si tratta del famoso "adeguamento Istat" che aveva fatto storcere il naso a molti, in tempi in cui tutti stringono la cinghia per l'inflazione e il caro prezzi. Il Parlamento ha votato un emendamento che sterilizza l’adeguamento delle indennità al caro vita per effetto dell’inflazione sino alla fine della legislatura, quindi per i prossimi quattro anni e mezzo.Nella norma, votata in aula, si legge: “Fino alla conclusione della XVIII legislatura non trova applicazione l’adeguamento calcolato con riferimento alla variazione dell’indice Istat del costo della vita relativa agli anni successivi al 2022”.
“È la quinta finanziaria che facciamo, compresi i bilanci consolidati. Abbiamo lavorato in commissione, nei gruppi parlamentari, mi pare che in questi mesi abbiamo dato piccole risposte che fanno ben sperare anche per il futuro” commenta il deputato marsalese Stefano Pellegrino, capogruppo di Forza Italia all'Ars.
“Ad otto mesi dall’inizio della legislatura il Governo regionale si limita all’ordinaria amministrazione varando misure tampone che rivelano la totale assenza di una visione di sviluppo e rilancio dell’economia dell’isola .Il presidente della Regione vanta il raggiungimento di significativi obiettivi, ma di fatto la manovra correttiva appena approvata non va oltre agli interventi per la messa in sicurezza dei bilanci dei Comuni, forestali, Pip e partecipate. Delle riforme e delle mirabolanti promesse annunciate dal presidente Schifani ai siciliani durante la campagna elettorale nemmeno l’ombra . Così Michele Catanzaro capogruppo del Pd all’Ars commenta l’approvazione da parte dell’Assemblea del ‘Collegato bis’.
Dai fondi per i forestali ai contributi per i Consorzi di bonifica. Il disegno di legge "Collegato bis" alla Finanziaria, approvato dall'Ars, contiene alcune importanti misure proposte dall’assessorato regionale dell'Agricoltura e uno stanziamento complessivo di oltre 80 milioni di euro.
Con fondi del bilancio regionale è stata trovata la copertura per le attività di forestazione. Si tratta di 74 milioni che garantiranno gli interventi e il pagamento, per tutto l'anno, delle giornate di lavoro a tutta la platea degli addetti. È stato previsto, inoltre, l'adeguamento alle norme del nuovo codice degli appalti, per consentire la realizzazione di lavori forestali in amministrazione diretta da parte del dipartimento regionale Sviluppo rurale.
Con la manovra finanziaria sono stati approvati, poi, due contributi straordinari, di 3,4 e di 3,25 milioni di euro, che consentiranno di chiudere dei contenziosi su opere pubbliche nei Consorzi di bonifica di Agrigento e Siracusa, garantendo così lo sblocco degli stipendi del personale e la regolare attuazione della campagna irrigua. E infine, grazie allo stanziamento di 1,5 milioni di euro, sarà possibile avviare opere urgenti su reti e impianti irrigui, garantendo così i servizi per le produzioni agricole nei territori colpiti dall’alluvione dello scorso febbraio. Le somme stanziate serviranno, tra l'altro, a realizzare la zattera di sollevamento sulla diga Nicoletti, il ripristino della rete irrigua in parte del territorio ragusano e i lavori di efficientamento nei comprensori irrigui di Palermo, Messina, Siracusa, Trapani, Gela e Agrigento.
“Una scatola vuota, o poco più. Quasi nulla che serva veramente ai siciliani e per la sanità ormai al collasso nemmeno un solo euro. Non potevamo che votare contro”.
Il capogruppo del M5S all'Ars Antonio De Luca boccia senza mezzi termini il collegato alla finanziaria.
“A parte poche norme urgenti - dice il deputato - questo testo non contempla niente di veramente utile e importante per i siciliani, non è degno nemmeno di essere chiamato legge. Non si parla di sanità, di liste d'attesa, di povertà, di dissesto idrogeologico. Non si parla di nulla, come nulla finora ha fatto il governo che lo ha partorito. Per quanto riguarda la sanità ormai al collasso e bocciata in questi giorni da Ministero della Salute, Agenas e Crea, vorremmo capire quando questo esecutivo deciderà di muovere un dito. Intanto a muoversi in cerca di cure adeguate in altre regioni solo i siciliani e, onestamente, non ci sentiamo di dargli torto”
Il M5S ha comunque reso la manovra meno peggiore di quella sbarcata in aula.
“Siamo riusciti – dice Antonio De Luca – a far togliere dal testo tante norme che erano state inserite senza vaglio preventivo delle commissioni di merito solo per favorire qualche deputato e non certo per portare beneficio ai territori. Altre norme che invece i siciliani aspettavamo e che noi avevamo proposto con nostri emendamenti sono rimaste vergognosamente fuori dalla legge, una su tutte quella sui ristori ai privati e alle imprese colpite dalle alluvioni di dicembre”.