Da accusatori ad accusati, ma infine assolti anche in appello, dove era stato fatto ricorso per i soli aspetti civilistici. E’ la vicenda che ha visto protagonisti due marsalesi appassionati di ciclismo (G.M.A., ex militare della Guardia di finanza in pensione, e M.F.C., gommista) che nel novembre 2020 avevano presentato una querela nella quale raccontavano che pochi giorni prima, mentre erano in bici lungo una strada dell’entroterra, il guidatore di un autocarro con una manovra di sorpasso da loro giudicata “volontaria e folle” li avrebbe fatti finire fuori strada, provocandone la rovinosa caduta a terra. Poi, non contento, avrebbe reagito alle rimostranze dei due malcapitati, scendendo dal camion e brandendo una bottiglia che avrebbe minacciato di rompere loro in testa.
Teatro dei fatti, una domenica mattina, intorno alle 10, sarebbe stata una strada di campagna tra Marsala e Mazara, nella zona di contrada Mirabile, nei pressi della cantina San Francesco. Nella querela i due ciclisti amatori aggiunsero che lo stesso giorno, verso le 18, il fratello del camionista si sarebbe presentato a uno dei due proponendogli “candidamente” di dichiarare il falso in modo da truffare la compagnia assicurativa del camion e così ottenere un risarcimento per i danni subiti nella caduta. Ma la proposta sarebbe stata respinta.
Successivamente, il camionista e il fratello sono passati al contrattacco contro-denunciando l’ex finanziere e il gommista, che così si sono ritrovati sul banco degli imputati con le gravi accuse di tentata estorsione, minacce e calunnia. E nel rito abbreviato davanti al gup Riccardo Alcamo, il pm ne aveva pure chiesto la condanna. A 3 anni di carcere e mille euro di multa per il gommista e ad un anno e 4 mesi per l’ex finanziere. Ma dopo l’arringa dell’avvocato difensore Vincenzo Forti, lo scorso anno, il giudice decise di assolverli. La Procura non fece ricorso in appello, come fece invece la parte civile. Ma adesso è stata respinta anche la richiesta di risarcimento danni.