L’arresto di Matteo Messina Denaro si è tramutato in un bene per la collettività, in qualcosa di concreto, grazie alla decisione degli uomini del ROS che hanno catturato il boss castelvetranese lo scorso 16 gennaio nei pressi della Clinica La Maddalena di Palermo.
Oltre alle onorificenze, infatti, il Reparto Operativo Speciale ha ottenuto un «piccolo» premio in denaro, circa diecimila euro in tutto, e adesso quella somma è stata utilizzata per l’acquisto dei letti per il reparto di Oncoematologia pediatrica dell’ospedale dei Bambini Di Cristina di Palermo.
Per i carabinieri del ROS tutto sarebbe rimasto nell’anonimato, ma il gesto di solidarietà è comunque diventato pubblico.
A parlare della donazione al Corriere della Sera è Paolo D’Angelo, primario del reparto. «Quattro mesi fa sono stato contattato da alcuni uomini della prima sezione del Ros — dice Paolo D’Angelo al Corriere — e sono rimasto davvero sorpreso quando mi hanno spiegato il motivo». Il primario si emoziona ancora nel ricordare quell’incontro. «Sapevano che avrebbero dovuto ricevere un premio per la cattura di Matteo Messina Denaro e mi hanno chiesto cosa avrebbero potuto acquistare con quei soldi per i nostri piccoli pazienti», prosegue l’ematologo palermitano. «Pensare che la cattura di un latitante si potesse trasformare in ulteriore bene per la collettività mi ha colpito — aggiunge il medico — così, nel corso dei mesi, abbiamo iniziato a formulare delle ipotesi. Quando hanno avuto la certezza della somma ho indicato che, forse, la scelta migliore sarebbe stata l’acquisto di due letti da terapia intensiva, particolarmente tecnologici ed elettrificati, che ci consentono anche di poter pesare i nostri piccoli pazienti non in grado di salire su bilance “classiche”».
Il reparto del dottor D’Angelo è oggi considerato un’eccellenza siciliana, dove vengono curati i piccoli pazienti che lottano contro leucemie, tumori e anemie. «Sui letti abbiamo apposto delle targhe che ricorderanno, per sempre, chi ha donato un valido supporto per aiutare quanti, purtroppo, saranno costretti al ricovero. Presto verranno collaudati e potranno entrare in funzione», conclude il dottor Paolo D’Angelo.