E’ stato assolto dal Tribunale di Marsala (giudice Andrea Agate) il 70enne marsalese Giuseppe Zingale, che nel febbraio 2021 era stato posto agli arresti domiciliari dalla polizia con l’accusa di avere appiccato due volte il fuoco all’azienda del fratello perché, spiegava un comunicato degli investigatori, “mosso da un forte rancore”.
A difendere Giuseppe Zingale, assolto “per non aver commesso il fatto”, sono stati gli avvocati Caterina Cardinale e Lorella Casano. “Si chiude così un calvario familiare molto doloroso per mio padre e per tutta la mia famiglia” scrive la figlia in una mail inviata alla nostra redazione. Nel corso del processo, sono stati ascoltati i poliziotti che hanno svolto le indagini. Il fuoco danneggiò gravemente in due occasioni la “Zinplast”, prima il 27 settembre e poi l’8 novembre 2020. “In occasione del primo episodio – scrisse la Questura di Trapani nel comunicato del febbraio 2021 - Zingale aveva appiccato il fuoco ad una struttura prefabbricata collocata all’interno dello stabilimento industriale della società cooperativa ‘Zinplast’, dando alle fiamme anche ben sei veicoli, tutti in uso alla società, che andavano completamente distrutti; nella seconda occasione, in novembre, invece l’uomo aveva dato fuoco a del materiale plastico presente nello stabilimento industriale della predetta società cooperativa”.
La società “Zinplast”, che opera nel settore della raccolta e dello smaltimento della plastica, è del fratello di Giuseppe Zingale. E cioè Filippo Zingale. La misura cautelare venne emessa dal gip del Tribunale sulla base delle indagini svolte dal commissariato di polizia di Marsala dopo i due incendi. Indagini che secondo gli inquirenti avevano consentito di acquisire “gravi e concreti elementi indiziari a carico di Zingale Giuseppe”, che sarebbe stato mosso da un forte rancore nei confronti del fratello Filippo, a causa di dissapori di carattere familiare ed economico. Adesso, però, è arrivata l’assoluzione “per non aver commesso il fatto”.