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13/07/2023 19:23:00

Marsala, da più di due settimane climatizzazione rotta all'ospedale "Paolo Borsellino"

 Da più di due settimane all’ospedale “Paolo Borsellino” di Marsala si soffre doppiamente. I pazienti, oltre alle loro sofferenze fisiche che li costringono alla degenza, soffrono tutto il giorno anche il caldo rovente.

L’impianto centralizzato della climatizzazione è guasto, e non riesce a refrigerare i vari reparti. E ovviamente soffrono anche medici e operatori sanitari che certamente fanno il loro lavoro con molta più fatica.

Viviamo una situazione insostenibile, vediamo i pazienti, alcuni con patologie gravi, che hanno appena subito un intervento chirurgico, stare male tutto il giorno e anche la notte per via del caldo – ci dicono dall’ospedale -. Cercano di aprire le finestre per far passare un po’ d’aria e a quel punto si pone anche il problema delle zanzare. Inoltre, quel minimo di funzionamento che ogni tanto riesce ad avere l’impianto generale, viene annullato dagli spifferi degli infissi”.

Solo amministrativi, radiologia, pronto soccorso e laboratori d’analisi stanno al fresco –Dicono dall'ASP che dovrebbero intervenire al più presto per ripristinare il tutto, ma al momento non ci sono certezze e non sappiamo quando sarà ripristinato. Per ora tutti i reparti soffrono, tranne le sale operatorie, perché dotate di ulteriore impianto di climatizzazione, quelli amministrativi, anche loro lavorano al fresco e poi pronto soccorso e il reparto di radiologia, perché al piano sottoterra dove non arriva il sole”.

La vicenda dell'impianto di climatizzazione rotto al “Paolo Borsellino” fa il paio con quella dell’ospedale Vittorio Emanuele II di Castelvetrano, dove, addirittura qualcuno cerca di fare come può, portandosi il ventilatore da casa (ne abbiamo parlato qui). Il guasto all’impianto, sia nel caso dell’ospedale Marsalese che in quello di Castelvetrano ci sta, sono macchinari che si rompono, necessitano di manutenzione e devono essere riparati. La cosa singolare è che non si riesca a fare in tempo rapidissimo, visto che si tratta di una emergenza, e che riguarda, non un locale pubblico qualsiasi ma un ospedale. Una giornata, due, al massimo tre, diverse settimane di guasto non trovano alcun tipo di giustificazione, a maggior ragione nell’epoca dei corrieri veloci che trasferiscono i pezzi di ricambio in giornata o al massimo nelle 24 ore. A pagarne le conseguenze, anche in questo caso, come sempre, sono i cittadini e utenti che hanno bisogno, che pagano le tasse per avere un servizio pubblico che non hanno.