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15/07/2023 06:00:00

Schifani richiama all'ordine il centrodestra. Province, si vota ad Aprile

 Il governatore Renato Schifani richiama all'attenzione gli alleati e sta pianificando una strategia di uscita per superare l'impasse delle ex Province. Dopo la decisione della Consulta di indire le elezioni a livello locale, l'obiettivo è guadagnare tempo e arrivare alle elezioni dirette di presidenti e consiglieri scelti direttamente dai cittadini il 21 e 22 aprile.

Come? Attraverso l'approvazione di una riforma che riattiva gli organi elettivi provinciali entro settembre e, nel frattempo, la nomina di nuovi commissari tra i dirigenti regionali, conformemente alla recente legge approvata all'Ars che prolunga di un anno i commissariamenti. Tuttavia, questa norma è ancora soggetta al rischio di un ricorso da parte dello Stato presso la Corte costituzionale.

Schifani ha comunicato ai capigruppo all'Ars e ai segretari dei partiti di maggioranza di aver ottenuto rassicurazioni dal governo nazionale che non presenterà un ricorso davanti alla Corte costituzionale.

Tuttavia, i partiti si sono divisi sulla data delle elezioni. Fratelli d'Italia ha proposto di organizzare le elezioni il 9 giugno, in concomitanza con le elezioni europee, per trarre vantaggio dal voto di opinione. Dall'altro lato, la DC e l'Mpa, non avendo un sostegno nazionale, si sono opposti a questa proposta. Di conseguenza, si è deciso di puntare sulla tornata elettorale di aprile, che coincide con le elezioni amministrative in diversi comuni siciliani.

Durante il vertice si sono verificate tensioni, soprattutto riguardo alle trattative in corso all'Ars per il collegato bis alla Finanziaria. Schifani ha rimproverato gli alleati per l'inclusione nell'emendamento sulla Formazione professionale, che è stato inserito nel maxi-emendamento. Questa norma modifica la legge regionale, eliminando il limite al numero di corsi finanziati per ogni ente e favorendo i grandi attori del settore. Alcuni attribuiscono questo emendamento al vice presidente della Regione, Luca Sammartino, ma Schifani non ha intenzione di supportarlo.

Ci sono state anche tensioni riguardo all'emendamento presentato da FDI alla riforma urbanistica, che prevede una sanatoria per le case costruite entro 150 metri dalla battigia tra il 1976 e il 1985. Schifani ha chiesto spiegazioni al capogruppo di FDI, Giorgio Assenza, promotore di questa norma. Inoltre, sembra che il governatore non sia convinto di altri articoli contenuti nel maxi-emendamento che sono stati approvati ieri sera dalla commissione Bilancio: una lunga lista di finanziamenti che ha portato a un aumento dei costi da 7-8 milioni a 18 milioni, oltre ai quasi 300 milioni del testo base del collegato. Dal testo finale è stato eliminato il suggerimento di includere i precari con contratti di collaborazione coordinata e continuativa (co.co.co) nell'elenco degli stabilizzati all'Ars. Tuttavia, sono stati aggiunti all'ultimo momento nuovi articoli, come quello che prevede il reclutamento di altri 20 comandanti presso l'assessorato alla Sanità (una norma che non piace a FDI) e quello che assegna ai comuni il compito di commissariare le società SRR rifiuti inadempienti, togliendo alla Regione questa responsabilità.

All'interno di una maggioranza divisa, si sta delineando un'alleanza tra i membri di Fratelli d'Italia e i leghisti coordinati da Annalisa Tardino per contrastare la DC di Totò Cuffaro, che sta facendo pressioni sul partito del governatore per ottenere una candidatura nelle liste di Forza Italia alle elezioni europee e maggiori spazi nelle future nomine degli enti regionali e dei supermanager della sanità. La questione della spartizione delle poltrone è stata rinviata al prossimo incontro.

Nel frattempo, si è verificato un incidente diplomatico con il partito Noi con l'Italia di Saverio Romano, che non è stato invitato alla riunione. "Prendiamo atto di ciò e osserveremo gli effetti", ha dichiarato ieri il coordinatore regionale Massimo Dell'Utri. Questo episodio è solo l'ultimo di una serie di litigi all'interno del centrodestra.