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10/08/2023 13:15:00

Trapani e il caso eritrine. Opposizione all'attacco, ne saranno abbattute cinque

 Passata la paura – il crollo dell'eritrina a piazza Vittorio Veneto, a Trapani, avrebbe potuto provocare una tragedia con cinque turisti modenesi rimasti miracolati – ora è tempo di polemiche. Ad alimentarle Fratelli d'Italia che attacca l'Amministrazione sulla mancata manutenzione del verde pubblico.
“Per cinque anni, nonostante i numerosi allarmi, - si legge in una nota - quasi nessuna prevenzione; nessun intervento, niente di niente, soltanto una pletora di scuse, di chiacchiere, anche qualche consulenza a titolo oneroso, cui non è seguita però alcuna soluzione”. Sul banco degli imputati finisce, in particolare, l'assessore Lele Barbara. “Delegato al verde pubblico – prosegue la nota di Fratelli d'Italia – ha dichiara come il settore di sua competenza non sia in grado di fare fronte alle sue incombenze, così come del resto è per gli impianti sportivi; lo “smemorato” Barbara non ricorda che ad amministrare gli ultimi cinque anni è stato proprio l'attuale primo cittadino, Giacomo Tranchida”.

Per Fratelli d'Italia “il problema delle eritrine pericolanti, e non solo di queste ovviamente - basti pensare all’albero cascato a porta Ossuna non più tardi di qualche settimana fa - deve trovare una soluzione a monte: bisogna decidere se eliminare questi alberi per piantarne di nuovi oppure se ricorrere a strumenti di sostegno per gli stessi: esistono delle “protesi”, molto utilizzate in Spagna, dove in queste cose sono all'avanguardia, che diventano anche giochi per bambini”.

E ancora un altro affondo: “ la relazione prevista dalla legge del 14 gennaio 2013, intitolata “norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani”, è rimasta totalmente inevasa; d’altronde Tranchida e i suoi accoliti ci hanno abituato a infischiarsene pure dei bilanci, figuriamoci del resto”. Nella nota Fratelli d'Italia sottolinea che “l’amministrazione non ha previsto un censimento del verde, un suo consequenziale bilancio, non ha una linea strategica anzi, al contrario, ha promosso e autorizzato opere come la RSA di via Virgilio e il sottopasso di via Marsala, che eliminano 20 mila metri quadri di verde pubblico in città”.

“Non siamo per l’approccio ideologico – conclude il documento - ma il sindaco ha il dovere di risolvere un problema che non ha affrontato in cinque anni e che mette a rischio l’incolumità e la sicurezza delle persone: deve decidere se eliminare le eritrine o se, al contrario, promuovere interventi che garantiscano la staticità degli alberi”.

CINQUE ERITRINE DA ABBATTERE. Si è svolto un sopralluogo in piazza Vittorio Veneto dove lunedì scorso un'eritrina è caduta al suolo senza causare, per fortuna, feriti. Presente anche il prof.re Francesco Maria Raimondo, ex direttore dell'orto botanico di Palermo e già consulente per il Comune di Trapani in occasione di precedenti interventi proprio sui medesimi alberi. Negli anni, l'Amministrazione Comunale ha cercato di salvaguardare in ogni modo le secolari eritrine, potandole più volte e riducendo sempre più il carico/peso che i rami delle stesse sostenevano con non poca fatica. Quanto accaduto lunedì scorso ha però riacceso i riflettori ed in seguito al sopralluogo, per ragioni di sicurezza, è stato stabilito di abbattere e rimpiazzare 5 eritrine oltre a potarne altre 11. Ciò per quanto riguarda la sola piazza Vittorio Veneto. Le operazioni di messa in sicurezza saranno avviate entro il fine settimana al fine di rendere nuovamente fruibile la piazza prima di ferragosto.
“Senza esitazione alcuna, dopo quanto accaduto lunedì scorso e nonostante tutti gli sforzi messi in campo dall'Amministrazione, abbiamo deciso di contattare l'espertissimo prof.re Raimondo che ci ha rapidamente indicato su quali eritrine intervenire ed in che modo – dichiarano il sindaco Tranchida e l'assessore Barbara -. Entro la fine del mese saranno altresì eseguite nuove verifiche sulle eritrine di viale Duca d'Aosta e di via Salvatore Calvino e, ove necessario, interverremo con i dovuti provvedimenti. Nonostante la bellezza indiscutibile, si tratta di alberi che hanno oltre 130 anni e che necessitano di particolari cure non sempre di facile attuazione. Abbiamo dunque deciso, senza indugio, di tutelare la cittadinanza abbattendo tutto ciò che costituisce un possibile pericolo, potando e rimpiazzando le piante rimosse”.