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12/08/2023 22:00:00

Migranti, la rotta verso la Sicilia è la più trafficata del 2023

 La rotta del Mediterraneo centrale è quella più trafficata dai migranti, cresce del 115% rispetto allo scorso anno secondo i dati diffusi da Frontex (l'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera alla quale è affidato il controllo delle frontiere esterne della Ue) e conta, da gennaio a luglio, 89.047 persone. Calano tutte le altre rotte europee così come riporta La Stampa. Scende del 26% rispetto al 2022 la rotta Balcanica, con 52.232 migranti. Cala ancora di più la rotta Greca, del Mediterraneo Orientale, con meno 29% rispetto all'anno precedente e 17,054 persone. Calano anche la rotta dell'Africa Occidentale, quella che punta alle Canarie spagnole: con meno 19% si attesta su 7692 persone. E cala, anche se di pochissimo (appena il 2%), la rotta del Mediterraneo Occidentale, tra Ceuta e Melilla e la Spagna, con 6811 persone. Più a Nord, meno 15% nella rotta della frontiera Est (verso Estonia, Lettonia, Lituania e Polonia) con 2838 persone, e cala del 2% la rotta verso la Gran Bretagna, con 27.260 persone.


La rotta del Mediterraneo Centrale, verso la Sicilia sostanzialmente (ma che comprende anche gli arrivi in Sardegna e Calabria) anche in numeri assoluti è la più importante rispetto a tutte le altre rotte verso il sogno dell'Unione Europea: arrivano qui più della metà di tutti i migranti che cercano di entrare in Europa. Sempre secondo i dati di Frontex, il numero degli arrivi nei primi sette mesi di quest'anno è cresciuto del 13% in totale, con 176.100 migranti: si tratta dei dati più alti dal 2016, riferiti allo stesso periodo. E la crescita di questi è legata sostanzialmente alla crescita dei numeri proprio nella rotta del Mediterraneo Centrale, che rimane la principale strada di accesso all'Europa da parte di tutti i migranti.


Secondo le ipotesi, l'incremento così forte degli arrivi lungo la rotta del Mediterraneo Centrale è legato anche all'abbassamento dei prezzi dei trafficanti di uomini per le traversate che partono da Libia e Tunisia. Ma la navigazione, soprattutto sui barchini in condizioni terribili che utilizzano per i migranti, resta pericolosissima e continuano a registrarsi naufragi con morti: soltanto a luglio, più di 2060 persone sono morte nel Mediterraneo, quasi tutte proprio su questa rotta.