Una gita in barca alle Egadi è diventata un incubo, una vera odissea, quella effettuata lo scorso 13 agosto da un gruppo di vacanzieri partiti da Castellammare del Golfo. Giro non completo rispetto a quanto previsto, problemi con una cima attorciagliata intorno alle eliche che ha costretto alla sosta forzata per più di due ore, con tanto di sommozzatore al lavoro, soste nelle calette saltate. Ecco la delusione e quanto accaduto a bordo, nel racconto della nostra lettrice Jessica.
Ci siamo imbarcati in circa 150/200 persone per effettuare un‘escursione alle isole di Favignana e Levanzo.
L’imbarcazione è partita da Castellamare del Golfo alle 8:00 e dopo una tappa a S. Vito lo Capo e al porto di Trapani per far salire tutti turisti, siamo partiti per Levanzo.
Secondo le indicazioni forniteci, era prevista la circumnavigazione dell’isola e una sosta di 30 minuti per il bagno in una delle calette, In realtà l’imbarcazione non ha effettuato il giro dell’isola e si è fermata solo per pochi minuti in alto mare per permettere un veloce tuffo.
Quindi verso le 11:00 - 11:15 è stato servito un piatto di pasta a bordo per poi lasciarci verso le 12:00 a Favignana, dove abbiamo avuto a disposizione 3 ore per la sosta libera.
L’odissea è cominciata alle 15:00 nel porto di Favignana, dove era presente una seconda imbarcazione turistica ancorata a fianco alla nostra. Nel frattempo una coppia di turisti facente parte del nostro gruppo, pervenuta alle 15:00 in punto è stata lasciata a terra e l’imbarcazione è partita senza di loro nonostante la richiesta di fermarsi e che fossimo ancora in porto al loro arrivo.
Durante l’allontanamento dal porto la nostra imbarcazione, dopo alcune manovre, ha cominciato a manifestare problemi e rallentamenti al motore.
Nel frattempo le altre imbarcazioni ci facevano segnali e cercavano di fermarci. Giunti in alto mare l’imbarcazione si è fermata ed è stata raggiunta da un sommozzatore.
Ci è stato quindi comunicato che nelle manovre di allontanamento dal porto era stata agganciata l’ancora dell’altra imbarcazione turistica e la relativa cima si era incagliata nell’elica della nostra.
È stato pertanto necessario l’intervento di un sub per liberare l’elica. Per due ore e mezza circa siamo restati fermi per permettere le operazioni necessarie. Tra l’altro sono stati utilizzati dei coltelli per uso alimentare per svolgere le manovre di liberazione dell’elica con l’aumentare della tensione a bordo, dove non venivano trasmesse informazioni o rassicurazioni.
Quando finalmente alle 17:30 siamo ripartiti in velocità, poco dopo c’è stato un nuovo rallentamento per un evidente problema alle ancore che sbattevano sullo scafo dell’imbarcazione danneggiandola.
Un membro dell’equipaggio si è pertanto tuffato per accertamenti, eravamo a quel punto nei pressi di Cala Rossa, dove era prevista la sosta per il bagno che non è avvenuta.
Anche il passaggio nei pressi di Cala Azzurra è stato saltato completamente e ci siamo diretti verso Trapani.
Con un ritardo sulla tabella di marcia di quasi due ore, continuavamo tuttavia a procedere con rallentamenti improvvisi tanto che alla fine l’arrivo al porto di Trapani è stato accompagnato dalla guardia costiera.
Per il riaccompagnamento alle varie destinazioni ci è stato comunicato l’utilizzo di due pullman insufficienti per altro per tutte le persone presenti, facendo aumentare la tensione ed insoddisfazione di tutti, anche date le brusche modalità di interazione dell’equipaggio.
Il ritorno è avvenuto con forte ritardo per tutti e sono state ampiamente, disattese, le aspettative per l’escursione programmata.
Jessica