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17/08/2023 06:00:00

Marsala, l'estate dello Stagnone tra vecchi e nuovi problemi, polemiche e il granchio blu

 La Laguna dello Stagnone di Marsala rimane ”sotto osservazione” in questa estate 2023 e comunque al centro dell’interesse pubblico, tra pontili non sistemati, rifiuti abbandonati, tanti, troppi chioschi, che ormai fanno movida, le tante scuole di Kite  e le polemiche, i tanti piccoli e grandi abusi attorno alla Riserva e ora, come se non bastasse tutto questo, anche la questione del Granchio blu.

Agli inizi di agosto abbiamo fatto una visita ai “famosi” pontili. Dovevano essere pronti entro l’inizio dell’estate, almeno era questo il programma annunciato dal commissario straordinario del Libero Consorzio di Trapani, Raimondo Cerami che lo scorso 29 marzo aveva annunciato, assieme al titolare della ditta che avrebbe dovuto realizzare i lavori, Leonardo Anastasi) che, finalmente, dopo tanto tempo i pontili sarebbero stati ripristinati. 

E invece, come abbiamo riportato, i pontili che dovevano essere sistemati, non solo non sono stati ultimati per l’inizio dell’estate ma i lavori non sono nemmeno iniziati. Sulla situazione dei pontili, nei giorni scorsi abbiamo sentito il direttore della Riserva dello Stagnone, Roberto Fiorentino. Ci ha detto che non dipende dal Libero Consorzio comunale, ma il ritardo è dovuto per un motivo burocratico, per mancanza, a quanto pare, di certificati che permettano il via libera ai lavori.

E Fiorentino è intervenuto anche a riguardo all’emergenza granchio blu, il crostaceo di grosse dimensioni, una specie aliena, arrivata nello Stagnone e nel Mediterraneo, probabilmente perché nascosto nelle stive di qualche grossa nave container, e che continua a proliferare allo Stagnone di Marsala, distruggendo tutto. “Già dal 2021, l'ente gestore della Riserva dello Stagnone ha avviato un iter scientifico di ricerca per la presenza di granchio blu nella laguna – afferma Fiorentino -. Il Libero Consorzio non è assente e le emergenze ove esistano, sono sicuramente intercettate”.

E nei giorni scorsi, riguardo all’autobus del Comune di Marsala, o meglio, noleggiato dal Comune tramite la ditta Autoservizi Salemi, che servirà la zona dello Stagnone e in particolare l'area dove si svolge il Kite, non si è fatta attendere la presa di posizione di Legambiente sull'attivazione della nuova corsa e in particolare sulla sosta lungo la strada sterrata Legambiente ritiene che sia un errore e un'ennesima aggressione allo Stagnone.

"Non si vuole dare proprio tregua alla Laguna della Riserva dello Stagnone. Abbiamo appreso dagli organi di stampa che il Comune di Marsala ha stipulato un accordo con la ditta Autoservizi Salemi per i collegamenti giornalieri fra il centro città e l’aerostazione “Vincenzo Florio” e ...udite udit, è stata prevista una fermata lungo la strada comunale sterrata che porta alla zona del kite surf (ormai la chiamano così dopo l’occupazione manu militari)" - si legge in una nota a firma del presidente del Circolo Legambiente Marsala Petrosino Giuseppe Marino -.

L'appello di Legambiente a cambiare rotta - "Non siamo certo contrari al potenziamento del trasporto pubblico, se serve a chiudere al traffico veicolare una zona che, quotidianamente, in barba ad ogni regolamento, viene invasa di auto, camper ed ogni altro mezzo di trasporto inquinante. Il trasporto pubblico dal centro città al quartiere di Birgi, potrebbe essere una buona idea per i turisti e gli abitanti, ma ci pare più utile che la fermata fosse prevista nel centro abitato (cosa che fra l’altro già fa la linea urbana N.4). E che, anzi, la strada sterrata pensata dal comune fosse del tutto chiusa al traffico, cosa che invochiamo da tempo”. "Il futuro dello Stagnone, è legato ad una sua fruizione sostenibile, cosa che purtroppo, gli amministratori marsalesi non perdono occasione di ignorare, ed è necessario cambiare rotta immediatamente". 

Dobbiamo assolutamente evitare di radere al suolo la Riserva come è stato già fatto con il litorale sud della città ormai ridotto ad una accozzaglia di lidi ed abitazioni. Non vogliamo  lasciare alle prossime generazioni una città senza la sua zona di territorio più bella, che diciamo con malcelato orgoglio.. “che ci invidiano tutti” !!!), né farne un ginepraio di chioschi per gozzovigliare a volontà alla faccia della natura che sarà utilizzata come un bellissimo schermo da osservare con un calice in mano e la musica a tutto volume nell’orecchio.  Poi appena sarà tutto distrutto, non basterà cambiare canale per vedere un altro documentario, si spegnerà lo schermo e basta!", conclude la nota del circolo di Legambiente.