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19/08/2023 11:00:00

Il "bicefalo" Vannacci tra Giulio Cesare e Giordano Bruno

 Giulio Cesare e Giordano Bruno. Il Carneade generale di Divisione Roberto Vannacci conosciuto solo dagli addetti ai lavori è stato: comandante della Task Force 45 durante la guerra in Afghanistan, comandante del Col Moschin, comandante della Folgore, comandante del contingente italiano in Iraq. Da ultimo è arrivato alla guida dell’Istituto geografico militare.

Il suo libro "horror", "Il mondo al contrario" ha suscitato il disappunto -perifrasi-, dell'opinione pubblica. Il volume autoprodotto dallo stesso ha voluto informare il pubblico del suo pensiero. Nel testo, l'alto ufficiale passa in rassegna quelle che a suo avviso sono le afflizioni della società, dagli 'occupanti abusivi delle abitazioni che prevalgono sui loro legittimi proprietari' ; quando si spende più per un immigrato irregolare che per una pensione minima di un connazionale; quando l'estrema difesa contro il delinquente che ti entra in casa viene messa sotto processo. Critiche alle femministe e agli ambientalisti, ma non solo. Il pesante j'accuse di Vannacci è rivolto anche contro omosessuali, ai quali il generale riserva la stilettata "normali non lo siete, fatevene una ragione!", e chiunque possa rappresentare un attentato al concetto di "famiglia", volutamente scritta con la "f" maiuscola.

Su Paola Egonu: "italiana di cittadinanza, ma è evidente che i suoi tratti somatici non rappresentano l’italianità". Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha preso una posizione netta "Non utilizzate le farneticazioni personali di un Generale in servizio per polemizzare con la Difesa e le Forze Armate. Il generale Vannacci ha espresso opinioni che screditano l'Esercito, la Difesa e la Costituzione. Per questo sarà avviato dalla Difesa l’esame disciplinare previsto".Una presa di distanze contro le idee espresse da Vannacci, che parla di "città che si trasformano in luoghi per single benestanti e alternativi mentre lavoratori, operai e Famiglie sono costretti ad abbandonarle; quando definirsi padre o madre diventa discriminatorio, scomodo ed esclusivo perché urta con chi padre o madre non è; quando si inneggia a larga voce per l'adozione di sempre più disparati diritti senza prevedere un altrettanto fitta schiera di doveri; quando non sai più come chiamare una persona di colore perché qualsiasi aggettivo riferito all'evidentissima e palese tinta della sua pelle viene considerato un'offesa. Molti chiamano questa condizione Civiltà e Progresso. Ecco, questo libro è dedicato a tutti gli altri!".

"Io erede di Giulio Cesare, basta col lavaggio del cervello delle minoranze". L'Esercito ha preso le distanze dall'essenza del libro. "In merito alla notizia pubblicata su alcuni organi di stampa, relativa al contenuto del libro autoprodotto dal Generale di Divisione Roberto Vannacci - si legge in una nota dello Stato Maggiore dell'Esercito - la Forza Armata prende le distanze dalle considerazioni del tutto personali -come precisato nel testo- espresse dall'Ufficiale". La replica del generale: “Amareggiato per frasi decontestualizzate” e aggiunge: "Sono pronto a confrontarmi sulle mie opinioni e nel campo delle argomentazioni, del merito, non di altri aspetti. La libertà di opinione è una delle radici della nostra radice libera e occidentale. Giordano Bruno lo hanno bruciato perché aveva un pensiero controcorrente". Anno domini MMXXIII nella settimana ferragostana abbiamo conosciuto il 'bicefalo' Vannacci tra Giulio Cesare e Giordano Bruno.

Vittorio Alfieri